Sequestro discarica Scala Coeli, Legambiente: “punto di svolta, ma resta il danno”
La richiesta: «La Regione revochi in via definitiva l’autorizzazione alla discarica»
COSENZA – I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, supportati in fase esecutiva dai militari del NOE di Napoli e del Comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza, hanno dato esecuzione al decreto di misura cautelare reale emesso dal Gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura della Repubblica, di sequestro della discarica per rifiuti speciali non pericolosi, compreso l’invaso di 15.000 mq ubicati in Scala Coeli, con affidamento ad un amministratore giudiziario.
Una notizia attesa dai vari livelli territoriali di Legambiente, dal circolo Nicà di Scala Coeli a Legambiente Calabria ed a Legambiente nazionale, che sono sempre stati fiduciosi nel lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. A distanza di molti mesi dal gravissimo sversamento di percolato, avvenuto nel mese di giugno dello scorso anno – e per il quale il circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, in data 30 giugno 2023, aveva prontamente presentato un dettagliato esposto in merito al disastro ambientale – si configurano le evidenze riscontrate dagli inquirenti e si delinea il quadro delle cause di quanto accaduto nella discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel Comune di Scala Coeli. Legambiente ha sempre condotto una battaglia serrata contro la realizzazione della discarica ed il suo ampliamento, per tutelare l’ambiente e la salute delle persone. Una lotta che ha visto al proprio fianco associazioni, cittadini, contadini, agricoltori ed amministratori che hanno contribuito a tenere alta l’attenzione sulla vicenda.