Soldatessa del Cosentino denuncia abusi sessuali: un colonnello dell’Esercito a processo
L'uomo sarà processato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane soldatessa di 20 anni per le condotte all'interno della Caserma di Catanzaro
CATANZARO – Un tenente colonnello dell’Esercito sarà processato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane soldatessa di 20 anni originaria della provincia di Cosenza, all’interno del Comando Militare Esercito Calabria di Catanzaro. La vittima è difesa dall’avvocato Chiara Penna. Dopo oltre un anno di rinvii, il giudice per l’udienza preliminare ha stabilito il rinvio a giudizio, fissando la prima udienza per il 13 maggio.
La denuncia della soldatessa
Secondo quanto denunciato dalla vittima, gli episodi risalirebbero al 2021. La giovane si trovava nell’ufficio del tenente colonnello quando l’uomo avrebbe iniziato a incalzarla con domande personali, estranee al contesto lavorativo: “Quanti anni hai?”, “Hai un fidanzato?”. L’uomo avrebbe anche tentato un approccio sessuale fisico con la soldatessa “togliendole gli occhiali, abbassandole la mascherina chirurgica e chiedendole di sciogliersi i capelli – attività che la parte offesa si rifiutava di eseguire”. In un’altra occasione, “con la scusa di essere aiutato a trasportare alcuni oggetti” ordinava alla donna “di recarsi nuovamente nel proprio ufficio e, in tale frangente, le toglieva ancora un volta gli occhiali, la mascherina e l’abbracciava, profferendo nel mentre le seguenti parole ‘non si può fare tra militari, vero?’. La soldatessa è riuscita a lasciare l’ufficio e ha riferito subito l’accaduto ai suoi superiori.
Presa dal panico e dal disagio, la giovane ha cercato di divincolarsi e si è allontanata rapidamente dall’ufficio. Dopo aver denunciato gli episodi, la soldatessa ha atteso a lungo prima di vedere la giustizia muoversi. Per ben tre volte l’udienza preliminare è stata rinviata, fino alla decisione del 12 marzo di procedere con il rinvio a giudizio.
Penna: “Soldatessa vittima di condotte odiose da parte del superiore”
“Finalmente la vicenda sarà portata all’attenzione di un giudice del dibattimento, che valuterà quanto denunciato da una ragazzina di 20 anni, vittima di condotte odiose da parte di un superiore di 30 anni più anziano, così come a suo tempo sollevato dal Giudice militare – ha dichiarato il legale della soldatessa, Chiara Penna. – L’imputato lo sa bene perché non ha mai affrontato la questione nel merito: ha cercato in tutti i modi di evitare il dibattimento, ma anche che la voce della persona offesa venisse ascoltata. A partire dal tentativo inconsistente di esclusione della parte civile, fino alla infondata questione sulla mancanza di querela. Il fatto in sé è gravissimo, anche perché da quello che emerge dagli atti si evince un modus operandi sessista inteso quasi come normalizzato, non solo nei confronti della persona offesa, ma nei confronti di tutte le militari. Ad ogni modo si chiarirà tutto durante l’istruttoria”.