Rende, alti consumi di acqua e grave carenze idrica: nuove chiusure ai serbatoi CEP e Arcavacata

RENDE – Sorical ha comunicato nuovamente la chiusura dei serbatoi idrici a causa degli alti consumi di acqua registrati nella giornata odierna e della grave carenza idrica dovuta alla siccità. Nelle prossime ore saranno chiusi ancora una volta i serbatoi Cep (a partire dalle ore 22) e Arcavacata (dalle ore 17). Il servizio idrico riprenderà regolarmente domani mattina alle 5:30. Oramai non si contano più le giornate in cui anche a Rende l’acqua arriva con il contagocce.

La situazione idrica a Saporito

Senza considerare che anche in altre zone della città si registrano gravi carenze, in particolare a Saporito dove nell’ultima settimana per almeno 5 giorni l’acqua non arrivava nemmeno ai piani alti. “Da giovedì scorso la corretta erogazione è arrivata e arrivata sabato notte. Abbiamo dovuto chiudere il negozio” ha scrive un utente “A Saprito ogni volta restiamo senza acqua anche noi. Siamo stati 4 giorni senza, questi alti consumi da dove provengono se fino a stamattina non avevamo un goccio d’acqua?” si chiede invece un cittadino.

Le zone interessate dal disservizio idrico

Serbatoio Cep: Via Rossini, via Volta, via Verdi, Villaggio Europa, una parte di Piano di Maio e Piano Monello.

Serbatoio Arcavacata: tutta la zona di Arcavacata, Longeni, Santo Stefano, contrada Cutura, Rocchi, via Giulio Cesare, via Alessandro Magno, corso Marco Polo, Settimo di Rende.
Altre vie con carenza idrica: via Cristoforo Colombo, via Silvio Gallo, via Spagna e via Portogallo.

Calo di pressione e interventi tecnici

La Sorical segnala che in questi giorni si stanno verificando cali di pressione in diverse zone della città a causa della drastica riduzione della produzione di acqua potabile dalle sorgenti Abatemarco e Capodacqua. I tecnici della società sono al lavoro per limitare i disagi attraverso specifiche manovre nei nodi di distribuzione. L’azienda invita i cittadini a un uso parsimonioso dell’acqua e si scusa per gli eventuali disagi.