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Rossano: lo sfogo di una madre in vacanza in località Zolfara «il mare è di tutti, ma le regole valgono per pochi»

Ionio

Rossano: lo sfogo di una madre in vacanza in località Zolfara «il mare è di tutti, ma le regole valgono per pochi»

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ombrelloni fantasma spiaggia zolfara rossano 02

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – “Mamma, perché portiamo via l’ombrellone?”, “perché rispettiamo la legge”. È questo il dialogo che ogni giorno Roberta, 30enne originaria della provincia di Cosenza e ora residente a Modena, si ritrova ad avere con suo figlio di tre anni durante le vacanze nella sua amata Calabria, precisamente a Zolfara di Rossano.

Ombrelloni fantasma

Come molte famiglie in vacanza, anche la sua sceglie la spiaggia libera, arrivando di buon mattino per godersi il mare e il sole. Ma ogni giorno la stessa scena: ombrelloni piantati a pochi metri dalla battigia, spesso senza alcun bagnante intorno. Una fila di “ombrelloni fantasma” che occupano abusivamente spazio pubblico, riservando i posti migliori a chi non c’è… e forse nemmeno verrà. Roberta racconta di aver segnalato più volte il problema alla Capitaneria di Porto di Corigliano, ricevendo una risposta sconcertante: “È una pratica diffusa”. Nessun controllo, nessuna rimozione, nessuna multa. Solo rassegnazione.

ombrelloni fantasma spiaggia zolfara rossano 01

Illegalità tollerata difficile da spiegare ad un bambino

“Mio figlio mi guarda mentre leviamo il nostro ombrellone a mezzogiorno e chiede perché siamo gli unici a farlo. La risposta è semplice: vogliamo dargli il buon esempio”, scrive. “Ma come si spiega a un bambino che le regole valgono solo per chi le vuole rispettare?”. Roberta denuncia non solo l’illegalità tollerata, ma anche l’ipocrisia: molti degli “ombrelloni abbandonati” appartengono a turisti provenienti da altre regioni, gli stessi che, sottolinea, “nelle spiagge della Costiera Amalfitana, in Versilia o a Fregene non oserebbero mai comportarsi così”.

Un’amara riflessione accompagna il suo sfogo: “Ah! Povera Calabria mia.” Una terra bellissima, troppo spesso vittima dell’inciviltà e dell’indifferenza, anche da parte di chi dovrebbe far rispettare le regole. E forse, il danno più grande, è dover spiegare a un bambino che il rispetto – a volte – è una battaglia solitaria.

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