Febbre West Nile, il primo paziente in Calabria è stato isolato a Cosenza
La Regione Calabria, in questi giorni, ha approvato un piano di sorveglianza per alzare il livello di attenzione sul territorio: sono 171 i casi complessivi in Italia
COSENZA – Cresce l’attenzione in Italia per la febbre del West Nile, la malattia provocata dal virus che è trasmesso da uccelli selvatici e zanzare. Il primo caso si è registrato anche in Calabria, nel Cosentino, con il paziente 1, un uomo di 85 anni, isolato a Cosenza il 9 agosto. L’uomo è ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale dell’Annunziata e non sarebbe in pericolo di vita. L’anziano, secondo quanto si apprende, avrebbe sviluppato forme neuroinvasive con le manifestazioni classiche dell’epidemia. La Regione Calabria, in questi giorni, ha approvato un piano di sorveglianza per alzare il livello di attenzione sul territorio. Il monitoraggio del virus è iniziato a maggio in Italia e da allora sono stati registrati, complessivamente, 171 casi.
Rizzo: “nessun rischio epidemiologico, monitoriamo situazione”
“Al momento non c’è alcun rischio epidemiologico – ha detto Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza – stiamo monitorando la situazione è le specie che possono trasmettere il virus sono sotto controllo. Stiamo mettendo in atto tutte le misure previste – ha aggiunto Rizzo – per il controllo della proliferazione delle zanzare. Escludo grandi rischi, perché si tratta di un’area delimitata, localizzata intorno all’abitazione del paziente, dove ti stanno facendo una serie di attività di prevenzione. Stiamo lavorando con i Comuni interessati per evitare possibili proliferazione e in questo sono in atto attività di disinfestazione con squadre organizzate che possono intervenire per ogni emergenza”.