Fiera di San Giuseppe nel caos: «aumenti, spostamenti e malcontento tra i commercianti»
Confapi Calabria si fa portavoce del malcontento dei commercianti che lamentano il cambio di location e l'aumento dei prezzi per le postazioni
COSENZA – La fiera di San Giuseppe, nella città di Cosenza è un evento molto atteso dalla comunità e che ha circa 790 anni di storia. Tuttavia quest’anno si trova ad affrontare una crisi inaspettata. Il Comune ha recentemente annunciato un aumento dei prezzi per le postazioni e un cambio di location per vimini, piante e terracotta , decisioni che hanno sollevato un’ondata di malcontento tra i commercianti locali. Negli ultimi anni, la fiera ha rappresentato un’importante opportunità per i piccoli imprenditori di mostrare i propri prodotti e interagire con la comunità. Tuttavia, l’aumento dei costi per l’affitto delle postazioni ha messo in difficoltà molti di loro, costringendo alcuni a riconsiderare la loro partecipazione. Lo dichiara Confapi Calabria in una nota in cui dichiara di essere dalla parte degli espositori storici dell’evento.
“I nuovi prezzi non mi consentono di coprire le spese”
“Con i nuovi prezzi, non riesco a coprire nemmeno le spese di gestione mentre la nuova postazione che mi è stata assegnata risulta in zona completamente fuori dal centro” ha dichiarato Giuseppe Ligato, storico Maestro della terracotta. “La fiera è sempre stata un momento di festa, ma ora sembra più un peso che un’opportunità.” In aggiunta, il trasferimento delle bancarelle in una nuova area ha creato ulteriori preoccupazioni. Molti commercianti temono che la nuova location non attiri lo stesso numero di visitatori, riducendo così le vendite.
“La fiera era sempre stata nel centro della città, dove la gente passava e si fermava a curiosare. Ora, con il cambiamento, temo che molti non verranno nemmeno a sapere che ci siamo,” ha aggiunto Laura, un’altra commerciante. La reazione compatta dei commercianti è chiara: Molti di loro hanno già annunciato che non parteciperanno quest’anno, lasciando un vuoto che potrebbe essere difficile da colmare. La comunità si trova ora a un bivio: da un lato, il desiderio di mantenere viva una tradizione amata; dall’altro, le sfide economiche e logistiche imposte dalle nuove decisioni del Comune. Resta da vedere se ci sarà spazio per un dialogo costruttivo che possa riportare i commercianti al centro della fiera, o se questo evento annuale subirà un cambiamento brutale ed irreversibile. In attesa di ulteriori sviluppi, La Confapi Calabria sostiene i commercianti locali, affinché la fiera possa continuare a essere un momento di incontro e celebrazione per tutti, invitando l’amministrazione comunale a rivalutare le decisioni adottate.