I trapianti di rene in Calabria sotto gli standard medi nazionali. L’allarme Aned
L'ultimo report del Centro regionale trapianti calabrese mostra che in lista trapianto ci sono solo 84 pazienti su un totale di 1443 in dialisi, media del 5,8% contro quella nazionale del 12%
CATANZARO – I trapianti di rene eseguiti in Calabria stentano a raggiungere gli standard medi nazionali nonostante l’impegno di tutti gli operatori. Secondo i dati del Centro nazionale trapianti, nel consuntivo 2023 in Calabria sono stati eseguiti solo 20 trapianti di rene per milione di popolazione contro una media nazionale di 38 ed al 24 novembre 2024, i dati del Cnt sono in linea con quelli di anno precedente. E’ quanto rileva l’Aned, l’Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto.
“Le cause – afferma il vice segretario e delegato rappresentante associazioni trapianto Pasquale Scarmozzino – sono ben note: mancanza di procurement organi a fini trapianto negli spoke calabresi; esigue segnalazioni di morte dalle anestesie e rianimazioni; rilevante negazione alla donazione per scarsa divulgazione e conoscenza del tema; attenzione inadeguata verso la donazione rene da vivente; organizzazione vetusta del procurement; insufficienza del personale operante.
L’ultimo report del Centro regionale trapianti calabrese mostra che in lista trapianto ci sono solo 84 pazienti su un totale di 1443 in dialisi, media del 5,8% contro quella nazionale del 12%. La causa è il ritardo nell’esecuzione di esami strumentali negli hub previsti dal protocollo. Ingiustificabile quanto succede negli Hub. Se nei centri periferici, come Soverato e Taurianova su tutti, si supera la percentuale nazionale del 12% in ‘lista attiva’ come mai in alcuni Hub ci si ferma ad uno scarso 5% dei pazienti?”.
“Intanto – prosegue Scarmozzino – esprimiamo gratitudine al commissario Gandolfo Miserendino per l’impegno profuso all’avvio della rete nefrodialitica prevista da Dca 103/23 del commissario Roberto Occhiuto. Per Aned è la panacea per i restanti mali, dopo le soluzioni date a: legge sui trasporti, potenziamento dialisi domiciliare, istituzione unità complessa di nefrologia a Crotone, istituzionalizzazione osmosi di Polistena, riapertura del centro dialisi di Rogliano, ripristino dei centri in itinere di Cosenza, Paola e Praia. Situazione in controtendenza positiva rispetto al resto d’Italia”. “Siamo certi, grazie al lavoro del commissario Miserendino e del presidente Roberto Occhiuto – conclude Scarmozzino – di riscontrare altri risultati positivi, tanto attesi dagli 84 pazienti calabresi già in lista attiva. Così anche la nostra regione potrà contribuire a consolidare i dati nazionali del trapianto che mettono l’Italia al secondo posto in Europa nel campo dei trapianti per numero e qualità degli stessi”