Area Urbana
Siccità e reti colabrodo
Sorical: acqua e investimenti, Calabretta «ecco il piano per migliorare il servizio idrico a Cosenza, Rende e dintorni»
L’amministratore unico di Sorical, Calabretta illustra il progetto per superare l’emergenza idrica e mettere in sicurezza l’acquedotto Abatemarco. Sul tavolo un investimento da 36 milioni di euro: «se le reti funzionassero, l’acqua basterebbe»
COSENZA – L’amministratore unico di Sorical, Cataldo Calabretta, interviene sulla crisi idrica definita “senza precedenti”, per la provincia di Cosenza, tra siccità prolungata e reti idriche datate. Nell’intervista Calabretta intende fare chiarezza sui problemi attuali e sugli interventi futuri e illustra le strategie per garantire continuità del servizio, ridurre le perdite e mettere in sicurezza l’acquedotto Abatemarco, il più grande della Calabria.
Misure immediate e progetti strutturali per dare sollievo ai cittadini e potenziare il sistema idrico dell’area urbana cosentina. Relativamente agli investimenti, l’amministratore unico, precisa che dal 2019 la Regione ha investito oltre 5 milioni di euro per interventi sulla rete idrica di Cosenza, lavori già avviati e da completare. Ma andiamo con ordine.
Il piano Sorical
Negli ultimi mesi la Calabria, e in particolare la provincia di Cosenza, sta attraversando una grave siccità. Qual è oggi la situazione dal punto di vista di Sorical?
«L’area urbana di Cosenza vive una duplice crisi da un lato la forte scarsità idrica, con anni in cui le sorgenti registrano deficit superiori ai 200 l/s; dall’altro la vetustà degli acquedotti regionali e delle reti idriche. Il sistema principale è costituito dagli schemi idrici Abatemarco–Bufalo, serve circa 220.000 abitanti in 38 comuni ed è il più grande della Calabria, con oltre 1000 l/s di portata addotta in condizioni ordinarie. Ma le infrastrutture — in alcuni tratti con oltre 50 anni di vita — soffrono frequenti rotture e vulnerabilità ai fenomeni di dissesto. Il periodo 2024–2025 – spiega l’amministratore unico di Sorical – sta segnando un peggioramento significativo. Le piogge sono state inferiori alla media e alcune sorgenti stanno registrando portate ridotte di un terzo rispetto ai livelli normali. Questo comporta inevitabili difficoltà nella distribuzione, soprattutto nei comuni dell’area urbana cosentina».
E l’acquedotto Bufalo?
«Sebbene più robusto sul piano infrastrutturale, soffre della variabilità delle sorgenti e dell’assenza, dal 2010, dell’impianto di potabilizzazione di Piano Lago, danneggiato e mai più rimesso in funzione. Quel sistema garantiva fino a 80 l/s aggiuntivi, fondamentali nelle annate siccitose».
E qual è il vostro piano?
«Visto che la siccità richiede fonti con un volume di accumulo, prevediamo di derivare l’acqua grezza dal lago Arvo – fino a 3,1 milioni di m³ nei periodi di maggiore siccità e ripristinare l’impianto di potabilizzazione di Piano Lago con i suoi 20.000 m³ di serbatoi; In questo modo saremo in grado di dare maggiore continuità dell’adduzione anche quando l’Abatemarco si ferma. Il punto è che occorrono 36 milioni di euro. Questo intervento per Sorical è considerato strategico per la sicurezza futura del servizio idrico della città di Cosenza».
Molti cittadini lamentano riduzioni di pressione e interruzioni periodiche. Cosa sta facendo Sorical nell’immediato?
«Abbiamo messo in campo misure di emergenza come interventi rapidi per ridurre le perdite più gravi senza interrompere l’erogazione; turnazioni controllate nei comuni dove non è possibile garantire flussi costanti. Partiamo da un dato a Rende, come a Cosenza, se avessimo reti di distribuzione efficienti, l’acqua disponibile ai serbatoi basterebbe. La riduzione delle portate ci sta permettendo di capire dove dobbiamo intervenire e lo faremo subito, anche per evitare gli stessi problemi in futuro. Si stanno istituendo tavoli tecnici con la Regione che ha appaltato i lavori di ingegnerizzazione delle reti in 60 comuni, compresi i 25 dell’Abatemarco, per esaminare le problematiche tecniche che stanno emergendo e trovare subito soluzioni. In questa fase è importante la sinergia tra Sorical, Regione e Comuni e marciare tutti nella stessa direzione migliorare il servizio».
Però Cosenza e dintorni attendono da anni investimenti per un miglioramento stabile del sistema…
«Il piano degli investimenti è già attivo. La Regione, in assenza del gestore, dal 2019 ha investito oltre 5 milioni di euro per intervenire nella rete di Cosenza, è stato avviato il lavoro che ora va completato. Su Rende, Castrolibero e Luzzi, dove Sorical gestisce anche le reti, stiamo già riammodernando quei tratti di condotta più deteriorati e anche qui è attivo un progetto della Regione, i cui cantieri saranno aperti nelle prossime settimane.
Inoltre abbiamo avviato la digitalizzazione della rete, tramite telecontrollo e misurazione in tempo reale delle portate, anche allo scopo di individuare le dispersioni. Negli altri comuni dello schema Abatemarco la Regione ha aperto i cantieri per l’ingegnerizzazione della rete».
Resta il problema degli investimenti strutturali sull’Abatemarco, quali sono le maggiori criticità?
«L’Abatemarco è oggetto di un piano di investimenti importante, a febbraio 2026 con un piano stralcio realizzeremo un sistema di bypass che consentirà di ridurre al minimo i fermi per manutenzione straordinaria, sulla principale dorsale che alimenta molti comuni della provincia.
Abbiamo poi chiesto un finanziamento importante per una serie di interventi:
• Una variante di tracciato a partire dalle vasche della Mula con una galleria di 1,5 km; la messa in esercizio del “Sistema Tampone” della Galleria Mula per realizzare riserva idrica naturale potenziale di 1–2 milioni di m³ ricavabile da un tratto di galleria isolato con due tamponi idraulici. Sarebbe utile perché, se attivato – spiegano i tecnici – fungerebbe da grande serbatoio di sicurezza; stabilizzerebbe l’adduzione durante le interruzioni del sollevamento Nascejume; recupererebbe volumi oggi persi per sfiori;
• Ancora: un nuovo assetto idraulico e nuovo tracciato di 50 km di adduttrici (dallo svincolo di San Donato di Ninea fino alla Valle del Crati).
• Il progetto prevede un rifacimento quasi totale dell’Acquedotto Abatemarco nelle sue parti più critiche, con nuovo tracciato più a valle e più sicuro; un serbatoio di linea da 30.000 m³ a Cervicati per gestire le emergenze e limitare le alte pressioni;
• Completamento dell’adduttrice Capodacqua, con pochi metri mancanti — da realizzare dove necessario in microtunneling — consentirebbe a Cosenza di avere finalmente due adduttrici indipendenti da nord, riducendo il rischio di blackout idrico totale.
«Contestualmente – conclude Calabretta – occorre incrementare la capacità di riserva dei serbatoi dell’area urbana con l’ampliamento del serbatoio Colle Mussano; collegamento dal serbatoio regionale Cozzo Muoio verso Serraspiga (serbatoio sottodimensionato) e Mendicino. In un’area dove il fabbisogno è alto e i serbatoi sono spesso insufficienti, serve più elasticità e interconnessione tra i serbatoi per affrontare le interruzioni dell’Abatemarco. Come i cittadini possono facilmente desumere, Sorical sta lavorando per migliorare il servizio, gli interventi programmati hanno bisogno di tempo e risorse. I benefici per i cittadini saranno consistenti».



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