Cosenza, Alvini tira dritto «ci sono 12 partite, ci crediamo. Sconfitta pesante rispetto alla prestazione»
Così il tecnico del Cosenza al termine della sconfitta per 3 a 0 sul terreno della Juve Stabia « credo nel percorso. A dar noia è la proporzione delle sconfitte rispetto alle prestazioni. Quando perdi 3 a 0 giusto prendere i fischi dei tifosi»
CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) – La sua panchina è tornata nuovamente rovente, ma conoscendo l’andazzo e il modus operandi di questa società, con molta probabilità Alvini resterà al suo posto e sarà ancora l’allenatore del Cosenza, nonostante la pesante sconfitta contro la Juve Stabia che ha fatto nuovamente venire a galla limite tecnici e tattici, giocatori impresentabili in un campionato di Serie B e un crollo mentale pauroso per una squadra che una volta incassato il goal non riesce più a riprendere le partite abdicando senza lottare quasi una sorte di rassegnazione.
Mister Alvini si presenta quasi subito in sala stampa e mette in chiaro le cose a chi gli chiede se questa sconfitta sia la mazzata definitiva alle speranze di salvezza: «non so se un risultato del genere può farci perdere le certezze. Siamo consapevoli delle difficoltà ma non dobbiamo mai dimenticare che ci sono ancora 12 partite a disposizione. Noi ci crediamo. Analizzeremo la sconfitta ma dobbiamo voltare subito pagina e pensare al Palermo. Io credo nel percorso; a dar noia sono la proporzione delle sconfitte rispetto alle prestazioni. Quando perdi 3 a 0 giusto prendere i fischi dei tifosi, merito alla Juve Stabia che ha vinto. Siamo entrati in campo motivati e stavamo facendo una partita importante. Anzi l’abbiamo fatta e bene, ma non siamo riusciti ad andare in vantaggio. Thiam a fatto un miracolo e siamo andati in svantaggio nel momento peggiore dopo un primo tempo di livello. Questo mi preoccupa perché è un segnale di debolezza».
«Nel secondo tempo non siamo riusciti a fare la stessa prestazione, anche se potevamo riprenderla. Abbiamo preso il secondo goal su un rinvio del portiere e un gran goal di Adorante. Tutto è legato ai risultati: non arrivano e vengono meno delle certezze. È vero, quando andiamo sotto non riusciamo più a riprendere le partite».