De Cicco e Sconosciuto: “Guarascio passi la mano, Cosenza merita un presidente tifoso”

"Aspettiamo risposte e assunzioni di responsabilità, che non sappiamo se arriveranno mai", dichiarano i due assessori comunali rivolgendosi al patron della squadra rossoblu

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COSENZA – “La sconfitta di ieri contro la Sampdoria, anche per il modo in cui è arrivata, ha fatto precipitare ulteriormente i tifosi del Cosenza Calcio in un vortice di rabbia e delusione. Non tanto per il risultato in sé, quanto perché lo stesso probabilmente rappresenta l’inizio dell’ennesimo fallimento di un “progetto” cui sta andando incontro la gestione Guarascio. Ci si chiede, infatti, cosa ancora dovrà verificarsi prima che si riesca a prendere davvero in mano la situazione e porre fine a questo stillicidio di negatività ed umiliazioni”. A dirlo in una nota congiunta gli assessori comunali di Cosenza, Francesco De Cicco e Pasquale Sconosciuto.

Come amministratori, e rappresentando umori e passioni della nostra tifoseria, tanto bistrattata e ferita ma sempre degna di risposte che spesso non arrivano, non siamo affatto soddisfatti di questo campionato e soprattutto del modo in cui si sta portando avanti il calcio nella maggiore realtà cittadina e provinciale. Il calcio nella nostra città è sempre stato un vero e proprio collante sociale, foriero di aggregazione e crescita, come la tradizione degli stessi ultrà rossoblù ha insegnato e tramandato negli anni. Un fenomeno che però adesso si sta cercando di mortificare con diffusa indifferenza, una comunicazione inesistente, restrizioni forzate e “chiusure” immotivate verso l’esterno. Quasi come fosse una questione privata. La proprietà lo è senz’altro, ma il fenomeno è sociale e va rispettato in quanto tale. Ecco perché vogliamo urgentemente delle risposte…

Due le questioni che vogliamo mettere sul tavolo della discussione. Da un lato rivolgiamo un appello al proprietario del Cosenza Calcio, Eugenio Guarascio, all’amministratore unico dello stesso Cosenza Calcio, la dott.ssa Rita Rachele Scalise, e alla 4el Group srl, nel cui ambito si pone il Cosenza Calcio e co-amministrata dalla sorella del suddetto, dott.ssa Ortenzia Guarascio. A loro chiediamo quali sono i programmi e quindi qual è il progetto per il calcio cosentino a medio e lungo termine. Cosa hanno previsto, o stanno prevedendo per uno sviluppo in ascesa dello stesso? Ma chiediamo loro anche di esporre le problematiche che interessano il Cosenza Calcio e di rispondere ai numerosi interrogativi che i tifosi (che vogliamo sempre mettere al primo posto in quanto degni di considerazione, e mai da considerare come un peso, come invece abbiamo avuto modo di intuire in più occasioni) e gli addetti ai lavori (stampa bistrattata e per nulla considerata, ma sempre buona per inviare messaggi di efficienza, o appelli di unione e di coesione ai quali non crede quasi più nessuno, visto che il concetto di coesione non sempre è stato rispettato dalla società stessa al suo interno) in relazione alle numerose criticità che giornalmente, e da mesi, ci vengono segnalate in ordine a gravi defezioni nell’organizzazione della società stessa.

In primis, c’è da rispondere sul perché continuano ad arrivare, anche agli appartenenti alla nostra amministrazione, segnalazioni di obblighi non rispettati, contratti non rispettati, ingiunzioni di pagamenti, oneri non corrisposti, fornitori non soddisfatti, pignoramenti e via discorrendo. Forse non tutto corrisponde a realtà, ma nessuno spiega cosa è vero o cosa è falso. E già questa è una defezione gravissima, che provoca confusione. E non vorremmo che fosse una confusione voluta. Risposte servono anche in ordine alla gestione della struttura amministrativa della società, e naturalmente delle formazioni giovanili, visto che risultano negli ultimi tempi tanti addii importanti, defezioni che hanno fortemente impoverito la struttura stessa e ne hanno minato l’efficienza organizzativa, rendendola certamente meno professionale. Tra l’altro ci risulta che molte professionalità che erano state “costruite” nel tempo sono state rimpiazzate con altre non totalmente adeguate, perché probabilmente prive di esperienza specifica.

Un punto bassissimo, a nostro parere, è stato toccato in occasione della cervellotica decisione di aumentare i prezzi per il derby dello scorso 26 dicembre. La decisione di portare le curve a 30 euro non solo ha rappresentato una sproporzione esagerata in uno stadio di Serie B e in una città come Cosenza, ma ha assunto anche l’aspetto di uno smacco nei confronti della tifoseria, che resta, insieme al bacino di utenza della provincia intera, il vero motore del brend Cosenza Calcio, al di là di dichiarazioni che vorrebbero indirizzare questo “valore” del brend verso altre matrici, che in realtà non si stanno rivelando vincenti e che non hanno quasi mai creato valore aggiunto.

Inoltre, nel ricordare all’attuale proprietà del Cosenza Calcio che essendo legata alla città anche per questioni diverse (la raccolta dei rifiuti) ancora di più si esigono risposte concrete nell’ambito calcistico, chiediamo anche che venga fatta chiarezza sulla questione di una possibile cessione della società a terzi che ne stanno facendo richiesta già da molte settimane. Anche in questo caso siamo costretti a pretendere risposte ad alcuni interrogativi. Premesso che si tratta di un argomento cui spesso non è stato dato il giusto peso da parte dell’opinione pubblica in quanto reso volutamente ridicolo diffondendo nomi e situazioni prive di ogni fondamento, e considerato che l’amministrazione conosce vari dettagli della richiesta inviata alla società affinché si intavolasse una trattativa, ci si chiede cosa impedisce alla proprietà di prendere in esame le comunicazioni e le richieste inviate ai canali ufficiali (mail, Pec) da parte di chi intende acquisire la società. Sappiamo benissimo che una trattativa può terminare anche con un nulla di fatto, e sarà la proprietà del Cosenza Calcio a valutare se sia opportuno e conveniente cedere il club, ma l’indifferenza riguardo alle modalità di corretta contrattazione dell’eventuale compra-vendita, anche in ossequio a norme internazionali, non si può tollerare. Una chiusura di tale genere priverebbe la città e la tifoseria di una situazione che potrebbe rivelarsi foriera di uno sviluppo importante in ambito calcistico che oggi non intravediamo invece nel modo di porsi della proprietà del Cosenza Calcio. Da una parte, dunque, c’è chi sta chiedendo di avviare ufficialmente la trattativa; dall’altra c’è chi non sta favorendo tale richiesta.

Sappiamo, insomma, che l’offerta è stata prospettata, ma che si stanno aspettando segnali dalla proprietà del Cosenza Calcio per mettere nero su bianco e tali segnali non arrivano. Perché? Trattandosi di un fondo internazionale, pronto ad un investimento milionario, non si possono dettare regole diverse da quelle previste per fattispecie giuridiche come questa. Altra risposta che vorremmo, in qualche modo correlata a quelle che ci si aspetta dai quesiti precedenti, è se corrispondono al vero le voci che arrivano dalla città di Reggio Calabria circa un interesse dell’attuale proprietà del Cosenza Calcio a rilevare la società della Reggina 1914. E se questo può inficiare la gestione del Cosenza Calcio oggi o in futuro.

Ultimo appunto: abbiamo sentito voci su una teoria che francamente non condividiamo, ovvero che i risultati della squadra siano causati da un ambiente che viene distratto dalla trattativa e dalla contestazione dei tifosi nei confronti della proprietà. Non vogliamo credere a queste voci, perché significherebbe affermare che le problematiche vissute dal Cosenza Calcio negli ultimi anni siano di matrice diversa rispetto a quella societaria e organizzativa. D’altronde, squadre e tecnici, così come dirigenti e impiegati, non ci risulta che vivano disagi di natura materiale o umana a causa dei tifosi o di chi ha provato in passato, o sta provando oggi, ad acquisire la società. Aspettiamo risposte e assunzioni di responsabilità, che non sappiamo se arriveranno mai. Per questo il nostro appello è chiaro: Guarascio passi la mano, Cosenza merita un presidente che sia anche tifoso e che ami i colori rossoblù e la sua gente.

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