Delvecchio: “Ci metto la faccia, l’ultimo posto ha ucciso il nostro mercato. Altre risposte? Non chiedetele a me”
Il direttore sportivo Gennaro Delvecchio si è presentato davanti ai giornalisti in sala stampa. Nessuna traccia del presidente e dell'amministratore unico Scalise responsabili del disastro economico e sportivo del Cosenza
COSENZA – Conferenza stampa infuocata del DS Gennaro Delvecchio che ha fatto il punto sul mercato del Cosenza, assolutamente insufficiente, ma anche sulla situazione della squadra e su una classifica disperata. Delvecchio ha risposto alla raffica di domande dei giornalisti che evidentemente avrebbero voluto in conferenza stampa il presidente, Eugenio Guarascio e l’amministratore unico, Rita Rachele Scalise, ritenuti responsabili del disastro economico e sportivo.
Mercato insufficiente: “ho fatto il possibile”
“Il mercato del Cosenza é stato fatto in anticipo – spiega il DS – con l’operazione Artistico, Gargiulo e Garritano che ha fortemente voluto Cosenza. Il discorso Cruz nasce da una collaborazione con il Verona: é un jolly e ci puó dare una mano. È un ragazzo che conosco, non è stato preso per fare la differenza ma per essere il quinto attaccante. Avevo chiuso delle trattative, ma la sconfitta con il Cittadella ha fatto saltare tutto. José Mauri mi ha detto di avere dei problemi e lì ho cercato di sopperire con elementi importanti. Il centrocampista Majer, dopo tanto parlare, mi ha detto che non se la sentiva di venire a Cosenza, idem un altro. Il mercato sicuramente non é stato sufficiente, ma ho cercato di fare il possibile cercando di spingere tutti i bottoni possibile. Se avessi provato a chiudere le trattative l’ultimo giorno di mercato, forse nemmeno Artistico sarebbe venuto. Poi sapete che il budget messo a disposizione é quello che é sempre stato negli altri anni, non potrà mai essere come quello della Salernitana, ma dei giocatori individuati nessuno é voluto venire a Cosenza tranne Garritano”.
“Quando ho accettato il Cosenza – prosegue Delvecchio – l’ho fatto con grande entusiasmo perché so il valore di questa piazza. Certamente non mi aspettavo di trovarmi oggi in questa situazione, ma abbiamo il dovere di dare tutto al 100%: lo dobbiamo ai tifosi. La classifica é devastante, ma io combatto fino alla fine; poi dovrò subire giornali, articoli e social che rimbalzano in tutta Italia e ci sta ma questo non ha aiutato. Io rispondo per me, se volete altre risposte economiche e societarie dovete chiederle ad altri. Non voglio avere altre responsabilità se non stare qui dalla mattina alla sera e combattere con il gruppo. Non ho mai pensato di dimettermi, perché é da codardi e io non lo sono. Quello che possiamo fare da qui alla fine del campionato é lavorare a testa bassa, lottando fino all’ultimo secondo provando già da sabato a vincere una battaglia. Abbiamo bisogno del pubblico e dell’affetto della gente e i ragazzi lo avvertono. Le voci sulla società, gli arabi o non arabi, gli incontri con il sindaco, sono cose che non portano a un clima disteso e i ragazzi lo avvertono. Le contestazioni che ci stanno, ma di certo non aiutano”.
Poi la questione Alvini: “dopo la gara con la Sampdoria ho avuto la chiamata di sette procuratori che mi proponevano allenatori, compreso quello di Lucarelli. Dopo un’ora Io ho detto no grazie resto con Alvini e ho chiamato il nostro allenatore per dire di preparare la gara con la Carrarese. Quindi tutto quello che si é scritto sono falsità”. Qui ad un certo punto Walter Leone della Gazzetta fa presente che Lucarelli aveva già il biglietto aereo pronto. Delvecchio è lapidario “Se poi con Lucarelli abbia parlato con altri della società, io non ne sono al corrente. Il direttore sportivo sono io e faccio delle scelte, se qualcuno ne fa altre o le mie vengono cambiate, mi si dovrà mandare a casa”.