«Vattene, vattene». Il sabato nero del Cosenza e tutto il Marulla contro un presidente arroccato nel suo castello
Squadra da serie C, allenatore (al capolinea) in confusione totale e un Presidente, responsabile del disastro, contestato da tutto lo stadio e costretto a lasciare il Marulla scortato. Il sabato nero del Cosenza è servito
COSENZA – Minuto 80′ di Cosenza-Cittadella. Gli ospiti conducono per uno a zero grazie ad una sfortunata autorete di Dalle Mura arrivata a inizio partita. I rossoblu, per l’ennesima volta, sono costretti a rimontare, ma sbattono contro il muro della difesa veneta. Tra i soliti errori e gli evidenti limiti tecnici della squadra, Artistico e Florenzi si dannano l’anima provando a riequilibrare la gara, ma trovano in Kastrati prima e in Maniero poi un baluardo insuperabile. Alvini, in totale confusione anche lui, butta nella mischia anche Fumagalli e Strizzolo ma il risultato non cambia.
Dalla Curva Nord i tifosi si alzano, sembrano voler abbandonare lo stadio in segno di protesta. Qualcuno mormora “fanno bene se ne vanno a casa“. Non vorranno assistere più all’ennesima disfatta dei rossoblu che in casa non vincono da settembre (da queste parti si andava ancora al mare a fare il bagno). Invece si dirigono verso la balaustra che divide il settore dalla Tribuna numerata. Iniziano pesantissime contestazione verso il Presidente Guarascio, seduto al suo solito posto in compagnia della sorella e dell’amministratore unico Rita Scalise. Il patron non fa una piega, mentre in tribuna arriva anche un fumogeno e un tifoso fa invasione di campo. Le contestazioni verso Guarascio arrivano anche dalla Tribuna A e dalla Curva Sud.
Sale la tensione, gli occhi dei presenti non sono più sul terreno di gioco, dove il Cosenza arranca ed ha l’ultima occasione con il tiro di Fumagalli parato, ma a quello che accade in numerata. Gli stweard a questo punto prendono quasi di peso il presidente e lo accompagnano fuori tra i fischi e gli improperi dei tifosi mentre nel frattempo la gara finisce. Una scena già vista, che ricorda quanto già accaduto a dicembre del 2021 (sconfitta con la Cremonese 0-2) e più indietro nel 2018 quando il Rende sbancò il Marulla con un pesante 3 a 0. Anche in quelle due occasioni contestazioni vibranti e Guarascio costretto a lasciare lo stadio scortato.
Ma questa volta è diverso. Con una squadra che evidenzia imbarazzanti limiti tecnici, una società indebitata e trincerata nel silenzio, i 4 punti di penalizzazione, l’ultimo posto in classifica, un mercato di riparazione fermo al palo e un tecnico (oramai al capolinea) che sembra aver perso anche lui la bussola, il destino del Cosenza sembra tristemente segnato verso un mesto ritorno in Serie C perdendo un patrimonio enorme come quello della cadetteria. Dopo anni di Serie B sempre alla rincorsa di una miracolosa salvezza, senza nessuna programmazione, con le briciole investite nel mercato, la continua girandola di direttori sportivi, giocatori e allenatori, i tifosi hanno detto basta. La nuova pesantissima contestazione questa volta ha visto tutto lo stadio Marulla urlare quel «Vattene, vattene» a quello che sembra un uomo solo al comando mentre tutto crolla. Il sabato nero del Cosenza è servito!