LAMEZIA TERME – Lavori mai ultimati ma l’impresa incaricata, avrebbe comunque maturato l’intero corrispettivo come credito d’imposta, per un valore pari al 110% della prestazione. Si è conclusa la fase delle indagini preliminari sull’indebita acquisizione di crediti d’imposta legati al Superbonus 110%, al centro di un’articolata attività investigativa condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.
Lavori in un condominio
L’inchiesta riguarda la ristrutturazione di un condominio lametino che, pur non essendo stata ultimata secondo quanto previsto dal capitolato, avrebbe comunque consentito all’impresa incaricata dei lavori di maturare l’intero corrispettivo come credito d’imposta, per un valore pari al 110% della prestazione.
Secondo gli investigatori, quel presupposto sarebbe stato creato illecitamente, permettendo alla società edilizia di ricavare un credito fiscale mai dovuto. Le tre persone coinvolte nelle indagini sono il rappresentante legale dell’impresa appaltatrice, Agostino Ruberto, di 45 anni; il direttore dei lavori, Francesco Costanzo, di 39 anni, e l’amministratore del condominio in cui sono stati effettuati parzialmente i lavori, Salvatore Lucchino, di 73 anni.
Per loro si ipotizza il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato per indebita percezione di erogazioni pubbliche. Nel corso delle indagini i finanzieri hanno eseguito anche un decreto di sequestro preventivo, disposto dal GIP di Lamezia Terme, che ha bloccato crediti d’imposta ritenuti inesistenti per oltre un milione di euro.
