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Rischio chiusura
Tassa sul suolo pubblico «Cosenza non è Roma o Venezia, cifre insostenibili». E rateizzare non risolve il problema
I commercianti definiscono gli aumenti “insostenibili” e si dicono contrari a rateizzare una tassa da “salasso”. L’Amministrazione ribadisce la necessità di regolarizzare un sistema di tariffe difformi e di un adeguamento imposto dal Piano di Rientro e osservazioni della Corte dei Conti
COSENZA – Sulla tassa sul suolo pubblico a Cosenza resta una profondissima divisione tra i commercianti e il Comune di Cosenza. Da un parte gli esercenti bruzi che hanno più volte proposto diverse soluzioni per alleggerire il peso di una tassa definita ad oggi “insostenibile per chiunque”.
Chi ha un locale soprattutto in centro ha parlato di un vero e proprio salasso e di cifre monstre. Ad esempio dove si pagava 12 euro a metro quadro per il suolo pubblico, oggi il comune ne pretende 150. Per chi vuole installare un dehors la nuova tassa schizza a 250 euro. Se si calcola che ogni esercizio o locale commerciale può allestire delle strutture amovibili fino ad un massimo di 32 mq, alla fine dovranno sborsare circa 4.000 euro l’anno rispetto ai 600 euro che pagavano .
Tassa sul suolo pubblico: commercianti esasperati
La Consulta del Commercio si è detta anche disponibile a discutere e lo ha anche fatto per diversi mesi ma, evidenziano i commercianti, l’Amministrazione non ha ascoltato nessuna delle proposte ed oggi si è arrivati ad una fase definita di “esasperazione” degli stessi esercenti. Il nodo è sin troppo chiaro da sciogliere «le tariffe sono troppo alte e Cosenza non è Roma, Firenze o Venezia».
Il nodo delle tariffe difformi e i vincoli imposti al Comune di Cosenza
Dall’altra parte l’Amministrazione comunale che, pur riconoscendo le problematiche, per bocca dei capigruppo di maggioranza, replicando all’affondo dell’opposizione, ha ribadito la necessità di riportare ordine e sostenibilità nella gestione degli spazi comuni. Vincolata dal Piano di rientro e dalle osservazioni della Corte dei conti, l’Amministrazione ha evidenziato come negli anni il sistema abbia mostrato forti squilibri: eccessiva concentrazione nelle aree più redditizie e scarsa presenza nelle zone meno richieste, frutto di scelte più elettorali che funzionali ai cittadini.
Nel 2025, adeguando le tariffe ai minimi di legge, poiché quelle precedenti risultavano difformi, il Comune ha ascoltato sia esercenti sia cittadini, portatori di esigenze spesso opposte. Le richieste di maggiori spazi, controlli più flessibili o tariffe calmierate si sono scontrate con l’esigenza di garantire una gestione equa, accessibile e sostenibile del suolo pubblico.
Cosenza suddivisa in zone e revisione delle tariffe
L’Amministrazione ha avviato una pianificazione che valuta redditività delle aree, qualità delle strutture installate e revisione delle tariffe, includendo la promessa di ridurre i costi per gli ombrelloni e le coperture mobili. Il nuovo piano di zonizzazione è ora definito e sono in corso la revisione dei coefficienti e l’iter per approvare le nuove tariffe.
Il mancato pagamento di numerosi ruoli
Vi è più che il mancato pagamento di numerosi ruoli negli ultimi cinque anni ha inciso pesantemente sulla situazione attuale. Nonostante quattro anni di lavoro per mediare tra le diverse esigenze, l’obiettivo del Comune è e resta quello di regolarizzare il sistema .
Commercianti contrari alla rateizzazione della tassa sul suolo pubblico
Dunque il Comune tira dritto e la proposta del sindaco Caruso di un nuovo incontro con la Consulta del Commercio per “valutare forme di rateizzazione che tengano conto del periodo natalizio, nel rispetto dei vincoli del piano di riequilibrio reso necessario dal default tecnico ereditato dalla precedente amministrazione Occhiuto”, non ha trovato favorevole la consulta del Commercio.
“La responsabilità non è dei commercianti. Una cannonata”
Gli esercenti dal canto loro evidenziato che se per anni il sistema di gestione delle tariffe del suolo pubblico non ha funzionato, la responsabilità non è dei commercianti. “Quello che è stato loro proposto è stato sempre pagato”. E se oggi per cui se oggi l’Amministrazione si accorge che la tassa sul suolo pubblico era inadeguato, “non è pensabile risolverla in maniera così drastica applicando un aumento assurdo che arriva come una cannonata”.
“Il Commercio cittadino è a rischio ed abbiamo bisogno di un’attenzione particolare (cosa che fino ad oggi è totalmente mancata). il Comune di Cosenza ha votato all’unanimità la nascita della Consulta, ma se poi non ascolta le richieste dei commercianti a che serve? La teoria senza la pratica non serve a niente”.

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