Fratellini di Paola, la mamma e la nonna «non li abbiamo picchiati. Tante cose inventate e ingigantite»

La mamma «ci batteremo fino all'ultimo affinché venga fuori la verità perché non posso perdere i miei figli in questo modo». La nonna «Non avrei mai potuto fargli del male e mai avrei permesso che qualcuno gliene facesse»

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PAOLA (CS) – «Non abbiamo mai picchiato i bambini. Ci sono tante cose inventate e ingigantite dai dottori dell’ospedale». Lo hanno detto, intervistate a “Pomeriggio cinque”, la trasmissione di approfondimento di Mediaset, la mamma e la nonna dei bambini di due e quattro anni indagate per presunti maltrattamenti sui piccoli e per le quali l’autorità giudiziaria ha disposto l’allontanamento dalle persone offese.

«L’ultima volta che ho visto mio figlio ero in ospedale con lui ed all’improvviso sono venuti a togliermelo dalle braccia – ha detto la mamma. E nello stesso momento hanno tolto a mia madre il più piccolo, che era a casa. E da quel momento non li ho più né sentiti e visti. La verità é che i bambini sono stati vittime di cadute accidentali giocando. E noi ci batteremo fino all’ultimo affinché venga fuori la verità perché non posso perdere i miei figli in questo modo. Il mio compagno, quando abbiamo iniziato a frequentarci, sapeva benissimo che io avevo due bambini. Lui li ama e li rispetta più di quanto ama me e più di quanto ha sempre fatto il padre naturale».

«Abbiamo dovuto portare in ospedale il più piccolo – ha detto ancora la madre – perché é caduto dalla moto che gli avevamo regalato e si é rotto un polso. L’altro mio figlio l’ho portato perché perdeva sangue dalla bocca dopo essersi morso. Io, nei confronti di questi bambini – ha detto, da parte sua, la nonna – mi sento come una seconda madre. Non avrei mai potuto fargli del male e mai avrei permesso che qualcuno gliene facesse. Mi ritrovo come il mostro della situazione solo perché ho avuto lo scrupolo di portare mio nipote in ospedale. Chiedo giustizia e chiedo che venga fuori la verità su quanto é accaduto».

Avvocato Cribari

L’avvocato delle due donne “abbiamo chiesto nominare un CTU”

Sulle lesioni e sul fatto che molte delle lesioni siano state ingigantite dai medici, l’avvocato delle due donne Francesca Cribari ha spiegato che “questa mattina il dottor Scarpelli, su mia richiesta, ha fatto riferimento al fatto che le bruciature di sigarette sul secondo bambino non ci sono. Abbiamo le chat con la pediatra dove la stessa mamma e la nonna inviavano le foto per chiedere da cosa potessero essere dipese. Ieri abbiamo avuto le due udienze davanti al Gip di Paola e Cosenza e le nostre richieste sono state quelle di nominare un CTU per valutare queste lesioni e da cosa siano state provocate. Abbiamo richiesto anche una neuropsichiatra infantile e una psicologa infantile. La nostra priorità è il bene dei bambini, le mie assistite hanno sempre detto che non sono mai state loro nè il compagno della donna a provocare queste lesioni e sono loro stesse che vogliono capire».

 

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