Fratellini maltrattati, a Paola l’interrogatorio al compagno della madre: “Non sono stato io”
Tuttavia, il gip Carla D’Acunzo, ha confermato l'arresto per l'uomo accusato di aver maltrattato i due fratellini di 2 e 3 anni dopo il grave quadro indiziario emerso dalle indagini
PAOLA (CS) – “Non sono stato io”. Nega ogni addebbito il compagno della madre dei due bimbi ricoverati all’ospedale di Cosenza, arrestato con l’accusa maltrattamenti nei confronti dei due fratellini. L’interrogatorio si è svolto ieri mattina davanti al Gip del Tribunale di Paola e il 34enne – difeso dall’avvocato Pasquale Filippelli del foro di Cosenza, ha risposto alle domande non avvalendosi quindi della facoltà di non rispondere. Il suo legale ha avanzato la richiesta di una misura cautelare meno severa, come gli arresti domiciliari. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari, Carla D’Acunzo, che aveva già firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, si è riservata la decisione, confermando infine l’arresto.
Mamma e nonna complici dei maltrattamenti: le intercettazioni
L’indagine condotta dai Carabinieri ha preso avvio dalle segnalazioni dei medici che hanno in cura i bambini e ha incluso anche intercettazioni di conversazioni tra gli indagati e persone a loro vicine. Particolarmente rilevante ai fini investigativi è il dialogo tra la nonna e il padre dell’indagato, nel quale quest’ultimo suggerisce di portare il bambino più piccolo in ospedale sostenendo che sia caduto.
Sono stati poi gli stessi Carabinieri a trasportare il più piccolo dei fratellini all’ospedale Annunziata e ad avvisare la Procura, che ha disposto il divieto di avvicinamento per la madre e la nonna materna. Il quadro descritto dal giudice appare allarmante: emerge chiaramente che i minori vivevano nell’abitazione dell’uomo arrestato, instaurando con lui, la madre e, in alcune occasioni, anche la nonna materna, una convivenza stabile, interrotta solo quando i bambini si trovavano presso la nonna paterna.
Un ulteriore elemento di conferma per il giudice è il fatto che la nonna materna sia stata trovata proprio a casa del 34enne, rafforzando la tesi secondo cui i membri di questo nucleo si considerassero una famiglia. Dalle indagini è emerso che i maltrattamenti fossero perpetrati direttamente dall’uomo arrestato, con la complicità della madre e della nonna, che lo hanno difeso. Va ricordato che la madre è attualmente in attesa di un terzo figlio dall’indagato.
Il Gip ha inoltre evidenziato come le due donne abbiano tentato più volte di ostacolare la corretta ricostruzione dei fatti, delineando un quadro particolarmente grave e preoccupante, anche sotto il profilo della prevenzione, che in questo caso sembra essere mancata.