Scalea: usura ed estorsione ad un imprenditore, la fine di un incubo grazie all’associazione “Ferrami”

Vittima dei fatti accertati è un imprenditore di Scalea assistito dallo sportello di aiuto dell’Associazione Antiracket «un ottimo risultato di squadra a cominciare dalla vittima che ha denunciato con il nostro supporto»

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PAOLA (CS) – La sentenza del tribunale di Paola, presieduta da Salvatore Carpino, ha inflitto pesanti condanne nei confronti di cinque persone di Scalea (ne abbiamo parlato qui) per usura ed estorsione nei confronti di un imprenditore. Due fratelli, T. e V. D.G., condannati a 14 anni di carcere, V.P. condannato a due anni di reclusione mentre per altre due persone. R.I e S.P., inflitti 6 mesi di carcere. Reclusione ma anche risarcimento dei danni alle parti civili e all’associazione antiracket “Lucio Ferrami” che ha sostenuto l’imprenditore vessato e strozzato.

Proprio l’Associazione Antiracket “Lucio Ferrami” di Cosenza ha espresso la propria soddisfazione per l’operato delle Forze dell’ordine e della magistratura calabrese “per la sentenza esemplare emessa ieri dal Tribunale di Paola, che ha riconosciuto colpevoli di usura ed estorsione un gruppo di persone di Scalea, condannando due imputati a quattordici anni di reclusione e altri tre a sei mesi. Vittima dei fatti accertati è un imprenditore di Scalea assistito dallo sportello di aiuto dell’Associazione Antiracket. L’Associazione, infatti, ha seguito con la propria struttura tutte le fasi precedenti e successive alla denuncia, assicurando anche assistenza e sostegno psicologico professionale alle vittime e costituendosi parte civile essa stessa nel processo”.

“Si tratta di un ottimo risultato di squadra – ha dichiarato il responsabile delle attività dello sportello Alessio Cassano – Tutte le componenti della società civile intervenute in questa vicenda hanno fatto il loro dovere, a cominciare dalla vittima che ha denunciato con il nostro supporto, per seguire con il lavoro encomiabile delle forze dell’ordine e della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro”.

“Quest’anno ricorre il decennale dalla costituzione dell’Associazione Antiracket Lucio Ferrami – ha affermato ancora Cassano – un provvedimento come quello emesso ieri dal Tribunale di Paola conferma la bontà dell’operato dell’Associazione in questi anni e la necessità di proseguire, ispirandosi all’esempio fornito dalla figura di Lucio Ferrami, nel percorso intrapreso”.

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