“The World Gate – muri che uniscono”: Belvedere Marittimo crocevia di arte e dialogo globale
L’edizione 2024 dell'iniziativa artistica internazionale nel centro storico di Belvedere Marittimo celebra l’africa con il pannello “roots and horizons” e apre nuovi orizzonti nel dialogo interculturale
BELVEDERE MARITTIMO (CS) – “The World Gate – Muri che Uniscono” è un’iniziativa artistica internazionale che, inaugurata lo scorso anno nel centro storico di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, si pone l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale e l’unità globale attraverso l’arte. Questo evento ha trasformato la cittadina calabrese in un crocevia di culture e tradizioni, simbolo di un movimento che celebra la diversità e connette i popoli. Parte integrante del programma Pitagora Mundus, l’iniziativa è promossa dall’Istituto Calabrese di Politiche Internazionali (Is.Ca.P.I.), con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Lo scopo principale è trasformare l’arte in un veicolo di dialogo, cooperazione e inclusione, abbattendo confini culturali e geografici.
Fulcro del progetto è una monumentale installazione artistica in ceramica: un bassorilievo di 5 metri di larghezza per 2 metri di altezza, suddiviso in cinque pannelli, ciascuno rappresentativo di un continente. Ogni elemento, delle dimensioni di 1,30 metri per 2 metri, è il frutto della collaborazione tra artisti provenienti da diverse parti del mondo che, lavorando fianco a fianco a Belvedere, danno vita a opere che celebrano la ricchezza culturale e il dialogo globale. Il primo pannello, intitolato ‘Abya Yala – Tierra Madura’, è stato realizzato nel 2023 dagli artisti argentini Samantha Dunel, Nicolas Gonzalo Perez e Florencia Pumar. Questo tributo all’America Latina mette in evidenza la resilienza e la ricchezza culturale di un continente che ha saputo preservare la propria identità di fronte alle avversità.
Quest’anno, l’iniziativa ha reso omaggio all’Africa con il pannello ‘Roots and Horizons’, realizzato dal professor egiziano Akmal Abdelrahman, direttore del programma di arti visive dell’Università di Galala. Carico di significati simbolici, il pannello incorpora elementi come l’Occhio di Horus, emblema di protezione e forza, e il fiume Nilo, simbolo di unità e continuità, per rappresentare la resilienza e la ricchezza culturale africana. Un ritratto femminile evidenzia il ruolo centrale della donna nella società, celebrandola come custode di forza e saggezza. L’opera offre un messaggio di speranza e unità, intrecciando passato, presente e futuro. Ogni pannello sarà replicato nel Paese d’origine degli artisti coinvolti attraverso la realizzazione di calchi, creando una rete di connessione globale in tempo reale tra le comunità artistiche partecipanti. Questo processo aggiunge una profonda dimensione concettuale all’opera, trasformandola in una “porta simbolica” che unisce i continenti, enfatizzando il legame tra l’artista, la sua terra natale e il messaggio universale di unità che l’opera stessa incarna. L’iniziativa utilizza la ceramica e l’arte murale come strumenti di trasformazione socioculturale, incoraggiando lo scambio di esperienze e la nascita di nuove espressioni condivise. Attraverso il potenziamento delle capacità creative e relazionali, il progetto si propone di rafforzare la collaborazione tra le diverse culture coinvolte e di valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale a livello globale.
La realizzazione dei pannelli è resa possibile grazie alla maestria degli artisti locali, Enzo Molino e Angelo Aligia, che accompagnano gli artisti nel dare forma alle loro creazioni. Questa sinergia dimostra come la tradizione artigianale possa essere valorizzata per trasmettere un messaggio universale, capace di parlare un linguaggio condiviso e senza confini. “Viviamo in un’epoca in cui, troppo spesso, i muri vengono costruiti per dividere,” ha dichiarato Salvatore La Porta, Presidente dell’Is.Ca.P.I. (Istituto Calabrese di Politiche Internazionali). “Noi, invece, attraverso l’arte, cerchiamo soluzioni per unire i popoli. Ogni pannello rappresenta il continente che lo ha ispirato, ma il vero valore risiede nel dialogo che si crea tra gli artisti e le comunità coinvolte”. La Porta ha annunciato che, a dicembre, gli artisti argentini porteranno il pannello dedicato all’America al Cairo, mentre nel 2025 Belvedere Marittimo accoglierà artisti provenienti dal Nepal, e contemporaneamente un’artista italiano realizzerà la propria opera in Patagonia. “Alla fine di questo percorso, ogni pannello avrà una replica nei Paesi di origine degli artisti, creando un ponte simbolico che connette il mondo”, ha aggiunto. Ha inoltre sottolineato che, al termine dei cinque anni previsti, i pannelli originali saranno esposti permanentemente a Belvedere Marittimo, mentre le repliche troveranno collocazione nei cinque continenti. “Questa installazione diventerà un simbolo vivente di diversità globale e inclusione, un’opera che abbatterà le barriere culturali e promuoverà il dialogo tra i popoli”, ha concluso.
Anche il Sindaco di Belvedere Marittimo, Vincenzo Cascini, ha sottolineato il valore dell’iniziativa per la comunità locale: “Questo progetto pone Belvedere al centro di un dialogo culturale internazionale, facendone un punto d’incontro tra continenti e tradizioni. È un momento significativo per il nostro paese, che si arricchisce aprendosi al confronto con i valori e le tradizioni di altre culture”. Il primo cittadino ha espresso l’orgoglio della cittadinanza nell’essere protagonisti di un’iniziativa che promuove ideali di pace e dialogo globale: “Per noi è un onore essere al centro di un’impresa che dimostra come l’arte possa abbattere confini e costruire ponti tra i popoli”. “The World Gate – Muri che Uniscono” si distingue per la sua capacità di ispirare, connettere e trasformare, dimostrando come l’arte possa superare barriere e pregiudizi per creare un futuro più unito e inclusivo. Belvedere Marittimo, crocevia di questo straordinario viaggio, si riconferma punto di incontro tra valori, tradizioni e visioni globali.