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Tragedia in mare, 26enne muore durante la sua prima immersione

ambulanza in spiaggia generico

BADOLATO (CZ) – Si chiamava Christian Carnuccio il giovane di 26 anni, residente in Germania, ma originario di Badolato, che ha perso la vita durante un’immersione in mare, al confine con il comune di Santa Caterina. Il giovane si trovava nella cittadina ionica per le vacanze estive e tornava in Calabria d’estate con la famiglia. Era alla sua prima lezione ad un corso di immersioni subacquee. Sulla tragica morte del 26enne hanno avviato mirati accertamenti i carabinieri di Soverato.

Christian Carnuccio, in tarda mattinata, era assieme al suo istruttore per la sua prima immersione e secondo quanto si è appreso si sarebbe calato senza scendere molto in profondità. Potrebbe aver avuto un momento di panico che lo ha spinto a togliersi il boccaglio. L’istruttore lo avrebbe così aiutato a risalire in superficie, ma una volta giunto a pelo d’acqua il 26enne era già privo di sensi. Trasportato a riva e allertati i soccorsi, nonostante l’arrivo dei sanitari del 118 e poi anche dell’elisoccorso, il giovane non ha più ripreso conoscenza.

In Italia 400 morti ogni anno per annegamento

Ogni anno in Italia circa 400 persone muoiono annegate e 800 vengono ricoverate come conseguenza dell’annegamento. A questi numeri si affiancano circa 60 mila salvataggi sulle spiagge e più di 600 mila interventi di prevenzione da parte dei bagnini. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, diffusi in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione dell’annegamento.

Il rapporto si riferisce in particolare agli annegamenti lungo i litorali marittimi, anche se riporta anche una prima analisi di questi incidenti nelle acque interne: fiumi, laghi, torrenti, canali, bacini artificiali. Fra il 2016 e il 2021, in questi luoghi si sono registrati in media 78 decessi all’anno, un numero particolarmente alto, se si considera che vengono frequentati da un numero limitato di persone.Nel periodo considerato dal rapporto (2016 – 2021), ogni anno si sono registrati in media 26 annegamenti di persone che non sanno nuotare, con il 62% dei casi che ha interessato immigrati, e altrettanti per le correnti di ritorno. Gli annegamenti improvvisi, cioè a causa di un malore, sono in media 58 per stagione balneare, circa 5 per attività sportive e poco meno per cadute in acqua.

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