Calabria
OMICIDIO DI CELLO
Uccise il figlio sparandogli al volto: riconosciuta la semi-infermità a Francesco Di Cello
Il Gip di Lamezia Terme rinvia a giudizio Francesco Di Cello, il 64enne accusato di aver ucciso il figlio Bruno di 30 anni. Processo fissato a febbraio davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro
LAMEZIA TERME (CZ) – Il Gip di Lamezia Terme, Maria Giulia Agosti, ha disposto il rinvio a giudizio di Francesco Di Cello, il 64enne che il 2 maggio scorso ha ucciso il figlio Bruno Di Cello, di 30 anni, nella zona della Marinella di Lamezia Terme. Durante l’incidente probatorio, l’uomo è stato riconosciuto semi-infermo di mente, circostanza che sarà valutata nel corso del processo.
La questione di costituzionalità sulla Legge Cartabia
I difensori dell’imputato, gli avvocati Giuseppe Spinelli e Renzo Andricciola, hanno sollevato davanti al Gip una questione di costituzionalità riguardante una norma introdotta con la Legge Cartabia. Secondo la difesa, la legge non consente l’accesso al rito abbreviato nei reati puniti con ergastolo, limitando così i diritti dell’imputato. Il Gip ha rigettato la questione e ha confermato il rinvio a giudizio, stabilendo che il processo si terrà a partire dal 3 febbraio 2026 davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro.
L’omicidio
Secondo quanto dichiarato dall’imputato, l’omicidio è avvenuto in un contesto di tensioni familiari continue, legate alle ripetute richieste di denaro da parte del figlio, già denunciato dai genitori e condannato in passato per estorsione. Un episodio che ha scosso la città di Lamezia Terme e la Calabria intera, portando all’attenzione pubblica temi delicati legati alla violenza familiare, alla salute mentale degli autori di reati gravi e alle lacune normative nell’applicazione della Legge Cartabia.
Processo e iter giudiziario
Il rinvio a giudizio segna l’inizio di un processo complesso, in cui verranno valutate:
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le condizioni di semi-infermità mentale di Francesco Di Cello
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il contesto familiare e le dinamiche che hanno portato all’omicidio
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l’applicabilità della Legge Cartabia e le eventuali limitazioni al rito abbreviato
La Corte d’Assise di Catanzaro sarà chiamata a giudicare un caso che ha suscitato grande attenzione mediatica, evidenziando la necessità di un equilibrio tra diritti dell’imputato e tutela delle vittime.

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