RENDE – Un candidato che ha partecipato ieri all’esame di Medicina del “Semestre Aperto”, svolto contemporaneamente in numerosi atenei italiani, ha inviato una segnalazione riportando una serie di presunte irregolarità che, a suo avviso, avrebbero compromesso l’equità della prova. Nella testimonianza si parla di copiature diffuse, circolazione di foto dei quesiti durante il test, utilizzo non controllato di cellulari e smartwatch, oltre a una vigilanza ritenuta insufficiente. Il candidato cita un episodio avvenuto all’Unical, dove – secondo quanto riferisce – la commissione non sarebbe intervenuta dopo lo squillo di un telefono in aula.
Test Medicina, “Semestre Aperto”
“Durante la prova – scrive il candidato – si sono verificati episodi che mettono seriamente in dubbio la regolarità dell’intero test e l’uguaglianza tra i candidati. In particolare:
• moltissime persone non solo quelle che hanno scattato le foto condivise nei gruppi, in diversi atenei, hanno copiato apertamente;
• sono state fatte circolare foto delle prove mentre il test era in corso;
• più candidati hanno utilizzato cellulari e smartwatch senza alcun controllo;
• alcuni episodi hanno addirittura sfiorato comportamenti scorretti e sconvenienti, completamente incompatibili con una selezione pubblica;
• la sorveglianza è stata insufficiente o assente, con candidati liberi di comunicare tra loro senza alcuna conseguenza.
“Inoltre su Instagram è stato segnalato che su Google sono state cercate poco prima del test molte parole presenti nel test. Questo ha permesso a molte persone, di conoscere i quesiti in anticipo, compromettendo l’equità della prova e penalizzando chi ha studiato onestamente”.
Test all’Unical, la ‘frustrazione’ di uno studente
“Desidero inoltre portare all’attenzione un fatto avvenuto all’Università della Calabria, dove ho sostenuto personalmente il test. Durante lo prova – scrive lo studente – un telefono per qualche secondo ha squillato. Io e altri studenti abbiamo subito guardato verso la commissione, aspettandoci un intervento. Abbiamo fatto presente l’accaduto, anche perché episodi del genere possono significare che qualcuno stava comunicando con l’esterno. Dopo aver segnalato al presidente, la sua risposta è stata: “Non posso fare nulla“. Sentirci dire questo, in un contesto che dovrebbe essere rigidamente controllato, è stato profondamente scoraggiante”.
“Quando una studentessa ha protestato, in modo civile ma comprensibilmente esasperata è stata ‘invitata’ a “sedersi e contenersi“. In quel momento molti di noi hanno capito che, anche segnalando un’irregolarità evidente, nulla sarebbe cambiato. È stato uno dei momenti più frustranti di tutta la giornata: chi cercava di rispettare le regole veniva ignorato, mentre chi le infrangeva non veniva nemmeno richiamato”.
“Tutto questo rende la situazione ancora più scoraggiante. Guardando quello che è successo oggi, la realtà è una: chi ha copiato probabilmente entrerà, mentre chi ha studiato per mesi, o addirittura per anni, rischia di restare fuori un’altra volta. Il Ministero ha dichiarato che “verranno individuati e annullati solo i compiti di chi ha scattato la foto del test”. Ma concretamente: tutti gli altri che hanno copiato o sono stati aiutati? Non verranno mai identificati”.
“Con quasi 50.000 candidati, è praticamente impossibile stabilire chi ha usufruito delle risposte diffuse sui social e chi no. E punire solo chi ha materialmente scattato la foto, lasciando impuniti tutti gli altri che hanno copiato, non è equo. Per chi ha fatto sacrifici, per chi ha studiato davvero, per chi ha riprovato anno dopo anno con impegno e determinazione, vedere persone copiare e passarla liscia è devastante. Vi scrivo non per creare polemiche, ma per chiedere che venga fatta chiarezza e che si dia voce a tutti gli studenti che hanno affrontato l’esame con onestà e ora si sentono traditi da un sistema che non ha garantito pari condizioni”.
Il Ministero: “pronti all’annullamento”
Il caos delle ultime ore sui nuovi test di Medicina ha provocato la reazione del Miur che a seguito delle foto e dei contenuti circolati in rete ha fatto sapere che tutte le immagini saranno trasmesse agli atenei “affinché possano essere individuati i responsabili e ripristinato il pieno rispetto delle procedure previste, incluso l’annullamento della prova”. Il Ministero assicura di continuare il monitoraggio in corso “per segnalare anche nuovi contenuti eventualmente pubblicati”.
L’eventuale annullamento non riguarderà tutta la procedura quindi, ma solo l’esame del candidato individuato come responsabile della diffusione delle immagini. Chi invece ha sostenuto il test senza intoppi adesso deve solo aspettare: entro il prossimo 3 dicembre sarà pubblicato sulla piattaforma Universitaly l’esito degli esami del primo appello. Ogni studente avrà 48 ore di tempo per accettare o rifiutare il risultato. Il secondo appello è in prorgamma per il 10 dicembre.
