Dall’Unical due studi sulla resistenza ai farmaci aprono nuovi scenari per le cure
Gli studi condotti dal dipartimento di Biologia svelano la struttura delle proteine coinvolte nella resistenza antibiotica e multifarmaco
RENDE (CS) – Il contributo della ricerca targata Università della Calabria per lo sviluppo di farmaci innovativi apre nuovi scenari per le cure. Due studi, infatti, condotti dal gruppo di ricerca in Biochimica, biologia molecolare e biotecnologie molecolari, coordinato dal professore Cesare Indiveri del dipartimento di Biologia, ecologia e scienze della terra, svelano la struttura delle proteine coinvolte nella resistenza antibiotica e multifarmaco.
“La resistenza – ha dichiarato Cesare Indiveri – è una delle principali problematiche della terapia farmacologica: in particolare, la resistenza agli antibiotici e la resistenza ai farmaci antitumorali. Per superarle è necessario conoscere bene l’avversario, cioè i batteri, nel caso della resistenza agli antibiotici, e le cellule tumorali nell’altro caso. Gli studi sono orientati, oggiogiorno, alla scoperta di sistemi molecolari che si trovano sulla superficie delle cellule perché sono più facilmente raggiungibili da ipotetici nuovi farmaci”.
“Lo studio realizzato in collaborazione con l’Università di Canterbury della Nuova Zelanda – ha spiegato Marifrancesca Scalise del gruppo di ricerca in Biochimica, biologia molecolare e biotecnologie molecolari- riguarda la caratterizzazione strutturale e funzionale di una proteina del batterio Haemophilus influenzae. Si tratta di un patogeno delle vie respiratorie in grado di mimetizzarsi nell’organismo ospite grazie al riutilizzo di alcune sostanze che vengono mangiate dal batterio. Noi abbiamo studiato una delle proteine responsabili di questo fenomeno e la caratterizzazione di questa proteina è propedeutica per la realizzazione di molecole con funzione antibiotica”.
Questa proteina è uno dei nuovi bersagli per la progettazione di farmaci di ultima generazione per superare l’emergenza della resistenza agli antibiotici che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è una delle prime dieci minacce alla salute pubblica.
“Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, in collaborazione con l’Imperial College ad Oxford – ha evidenziato l’assegnista di ricerca Tiziano Mazza – grazie all’utilizzo di tecnologie innovative come la crio-elettromicroscopia, ha permesso di svelare la struttura e il meccanismo funzionale di uno dei più importanti sistemi deputati alla resistenza alla chemioterapia. Questo getta le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci, per l’aumento dell’efficienza della chemioterapia, e quindi le chance di sopravvivenza del paziente”. La resistenza multifarmaco, infatti, è responsabile del fallimento terapeutico di molte terapie anticancro.