Educare allo Stato della Costituzione: la lezione di Luigi de Magistris all’Unical
L’ex Pm di Catanzaro indaga sul piano storico-sociale il cammino evolutivo del progressivo indebolimento dello Stato della Costituzione nel nostro Paese
RENDE – “Democrazia, poteri occulti e mafie. Per lo Stato della Costituzione” è il tema del seminario di Pedagogia dell’Antimafia che si terrà domani, venerdì 13 dicembre, alle ore 11.00 presso l’aula Nettuno del cubo 17/B del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria. Gli studenti e le studentesse di Scienze dell’Educazione discuteranno con Luigi de Magistris, già pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e sindaco di Napoli dal 2011 al 2021, di criminalità istituzionale, poteri occulti e rischi per la democrazia.
Dopo i saluti istituzionali affidati a Ines Crispini, Coordinatrice del Corso di Studio in Scienze dell’Educazione modalità mista, a introdurre il dibattitto, coordinato da Giancarlo Costabile, docente di Antimafia, saranno Luisa Giglio, avvocata e attivista per i diritti di prossimità, e Valentina Serianni, educatrice professionale socio-pedagogica.
«L’ultimo lavoro di Luigi de Magistris “Poteri occulti” – dichiara Giancarlo Costabile – ha il merito di definire in modo rigoroso sul piano scientifico la nozione di criminalità istituzionale che oltrepassa il vecchio e usurato concetto di infiltrazione mafiosa, consentendoci di comprendere le nuove dinamiche della relazione storica tra politica e sistemi criminali di matrice massomafiosa. L’ex PM di Catanzaro indaga sul piano storico-sociale il cammino evolutivo del progressivo indebolimento dello Stato della Costituzione nel nostro Paese, aggredito da centri di potere occulto che ne hanno fortemente condizionato lo sviluppo e minato la tenuta democratica. La sfida culturale odierna – conclude Costabile – è soprattutto quella di educare nelle scuole ai valori costituzionali del nostro Stato, riaffermando il principio delle responsabilità condivise e dei doveri di cittadinanza che chiamano tutti noi a difendere radici e ragioni della nostra Repubblica».