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Il senatore calabrese chiede di essere ‘arrestato’ dopo l’estate

Antonio-Caridi

Caridi è accusato dalla Dda di Reggio Calabria di essere ai vertici di una ‘ndrina in grado di influenzare scelte politiche ed economiche.

 

ROMA – Il quadro accusatorio si aggrava, mentre i suoi ‘colleghi’ continuano a litigare. La Giunta per le Immunità del Senato avrebbe voluto pronunciarsi sulla richiesta di arresto per il senatore di Gal (Grandi Autonomie e Libertà) Antonio Caridi prima dell’estate, ma in una burrascosa discussione avvenuta ieri sera all’interno dell’ufficio di presidenza della Giunta non si è raggiunta l’unanimità. La decisione sui tempi di esame è stata rinviata ad oggi. Caridi, accusato dalla Dda di Reggio Calabria di essere ai vertici di una Cupola della ‘ndrangheta “in grado di pianificare i destini politici ed economici” non solo della regione, ma anche a livelli territorialmente più estesi avrebbe chiesto una proroga almeno fino a dopo l’estate per presentare la sua memoria difensiva.

 

Richiesta che, raccontano partecipanti all’ufficio di presidenza, sarebbe stata sostenuta con forza dal capogruppo di Gal, Mario Ferrara, e da alcuni esponenti di Forza Italia come Bruno Alicata contro il parere del Pd e di altri dell’opposizione che avrebbero voluto votare sulla richiesta d’arresto prima della pausa estiva. In queste ore, intanto, sarebbero arrivate nuovi documenti da Reggio Calabria. Circa 1.800 pagine che potrebbero aggravare il quadro accusatorio del parlamentare. Nel frattempo il Movimento 5 Stelle chiede la calendarizzazione urgente in Aula e prima della pausa estiva della votazione sulla richiesta di arresto pervenuta dalla Procura di Reggio Calabria per associazione mafiosa. I grillini lo chiederanno ufficialmente durante la riunione dei Capigruppo del Senato oggi.

 

“Renzi – scrivono i parlamentari M5S sul blog di Grillo – non si è mai accorto che il suo governo e la sua riforma costituzionale per un periodo si sono sostenuti anche con i voti del senatore Antonio Caridi, accusato di associazione mafiosa anche di natura straniera (416 bis cp) nell’ambito dell‘indagine sulla “cupola segreta” della ‘ndrangheta scoperta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria?. E Alfano si è mai accorto di aver avuto all’ interno del proprio partito e in Senato, Caridi, per il quale Palazzo Madama sarà chiamato a rispondere alla richiesta d’arresto per associazione mafiosa? Cosa avrà chiesto il senatore Caridi ad Alfano e a Renzi quando è stato componente della Commissione Industria, Commercio e Turismo e quando ha ricoperto il ruolo di parlamentare per le questioni regionali?

 

Ci dicano se ci sono stati degli scambi di favori, di cui sono a conoscenza o di cui è a conoscenza l’intero Nuovo Centrodestra. Caridi, infatti – osservano – come recita l’ordinanza della Procura di Reggio Calabria, sarebbe stata la figura politica di riferimento della cosca dell’ndrangheta De Stefano Archi di Reggio Calabria a cui affidare ruoli pubblici e cariche in grado di agevolare il buon esito del programma criminoso in termini di interessi patrimoniali ed economici in cambio di favori elettorali. Caridi avrebbe operato in modo stabile, continuativo e consapevole a favore del sistema criminale di tipo mafioso, mediante l’uso deviato della propria carica pubblica da Senatore, pagata dai cittadini”.

 

“Adesso la Giunta per le autorizzazioni e le immunità parlamentari – concludono – sta esaminando il suo caso che dovrà essere votato prima in Giunta e poi in Aula. L’Aula questa volta ha la responsabilità di far venire meno lo scudo dell’immunità concesso come privilegio alla casta. Quella stessa che protegge gli indagati, i condannati e i corrotti, sempre più presenti in Parlamento e che la riforma della Costituzione pensata da Boschi, Bomba e Verdini, con i voti anche di Caridi, vorrebbe estendere a sindaci e consiglieri regionali, quali futuri senatori”.

 

ULTIM’ORA

La Giunta per le Immunità del Senato si pronuncerà entro martedì sera sulla richiesta di arresto del senatore di Gal Antonio Caridi. Lo ha deciso ora la Giunta con il solo voto contrario di Carlo Giovanardi e di Enrico Buemi (Psi). La proposta di mediazione del presidente Dario Stefano, passata dunque con voto quasi unanime, prevede che lunedì alle 13 sia il termine entro il quale si potrà presentare una memoria difensiva, mentre Caridi potrebbe venire ascoltato martedì mattina. Il voto in Aula potrebbe avvenire entro la pausa estiva.

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