Il giovane siriano fermato a Varese è accusato di avere relazioni con Al Qaeda.
ROSSANO (CS) – Gli inquirenti credono sia Mahmoud Jrad, il siriano di 23 anni fermato a Varese nei giorni scorsi perché sarebbe stato pronto a partire per andare a combattere in Siria con le milizie di Al-Nusra, deve restare in carcere. Lo ha deciso il presidente dell’ufficio gip di Milano, Aurelio Barazzetta, che ha rinnovato la misura cautelare per il giovane dopo la trasmissione degli atti per competenza territoriale sulla sua posizione da Genova al capoluogo lombardo. Jrad, detenuto nel carcere di Rossano in provincia di Cosenza, era stato fermato nell’ambito di un’indagine della Dda di Genova che coinvolge altre persone, tra cui anche il fratello del siriano, tre imam (un albanese e due marocchini) e due marocchini che frequentavano moschee salafite.
Il gip di Genova, però, ha trasmesso gli atti alla Dda milanese e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha chiesto la conferma del carcere per Jrad, accusato di essersi arruolato all’interno dell’organizzazione terroristica ‘Jabhat Al-Nusra’, affiliata ad Al Qaeda, per compiere atti di violenza in Siria. Richiesta accolta dal gip. Il giovane siriano è stato arrestato il 9 agosto nella sua casa di Varese, dove abita con la famiglia dal 2009, con l’accusa di «associazione e arruolamento con finalità di terrorismo». Gli inquirenti hanno immortalato una sua visita a Genova dove il presunto aspirante foreign fighter era andato a visitare la moschea salafita. Il ventitreenne era nel mirino dei servizi d’intelligence italiani sin dai tempi del suo primo viaggio in Siria, nel 2015. Un pellegrinaggio che, secondo la Digos, aveva ulteriormente radicato in lui la convinzione di tornare in patria per unirsi all’esercito della jihad.
Fermato per rischio di fuga è stato poi trasferito nell’ala del penitenziario rossanese dedicata ai detenuti accusati di terrorismo. “Combattenti restate coperti nella zona di Aleppo dell’est, i nemici stanno colpendo dall’est”. “Ci sono due elicotteri con mitragliatrice in arrivo nella zona di Aleppo … state in guardia”. E’ il contenuto di alcuni file audio che sarebbero stati inviati dal fronte di guerra ad Aleppo, con indicazioni operative per i mujaheddin che combattono nella città siriana, e rintracciati dagli investigatori della Digos nello smartphone di Mahmoud Jrad, che sarebbe stato, stando alle indagini, in contatto diretto con uomini dell’organizzazione terroristica affiliata ad Al Qaeda in Siria. I messaggi audio trovati nel suo telefono sarebbero, secondo gli investigatori, comunicazioni radio delle milizie di Al-Nusra ad Aleppo.
In foto Mahmoud Jrad
