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Commerciante ucciso domenica scorsa, arrestati il nipote e il fratello della vittima

Carabinieri omicidio antonio scarfone

I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e della tenenza di Rosarno hanno sottoposto a fermo due persone accusate dell’omicidio di Antonio Scarfone.

ROSARNO (CS) – L’omicidio di Antonio Scarfone (nel riquadro), commerciante di 49 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato compiuto domenica scorsa a Rosarno. In manette sono finiti oggi  il fratello ed il nipote della vittima, Angelo Scarfone, di 52 anni, e Luigi Timpani, di 28, entrambi già noti agli inquirenti.

All’origine del delitto, secondo la ricostruzione dei carabinieri, questioni che si trascinavano da tempo relative al possesso dell’abitazione della madre del commerciante ed alla riscossione della sua pensione.

I fermi, emessi dalla Procura di Palmi, sono già stati convalidati dal gip che ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico di Scarfone, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, e di Timpani. Secondo quanto emerso dalle indagini, già la mattina del 14 agosto Antonio Scarfone era stato minacciato dal fratello, dal nipote e da altre quattro persone.

L’omicidio e le indagini

Antonio Scarfone è stato ucciso davanti all’abitazione in cui viveva con la moglie e la madre gravemente malata. Subito dopo l’assassinio, i carabinieri hanno avviato le indagini, con un sopralluogo svolto dalla sezione scientifica del Reparto operativo di Reggio Calabria e sentendo varie persone. Dagli accertamenti è emerso che la mattina del delitto, nella stessa abitazione, Antonio Scarfone è stato costretto ad allontanarsi da un gruppo di sei persone armate tra le quali, secondo gli investigatori, il fratello ed il nipote.

Nel pomeriggio, inoltre, i carabinieri sono stati chiamati da alcuni componenti della famiglia, tra cui Angelo Scarfone, per lamentare lo stato di abbandono in cui versava la madre della vittima, attribuendone la responsabilità proprio ad Antonio Scarfone, assente al momento dell’intervento. Quest’ultimo, dopo avere trascorso la giornata a casa di familiari della moglie, la sera è rientrato a casa insieme alla donna e nel cortile dell’abitazione ci sarebbe stato un nuovo litigio con i familiari al termine del quale è stato ucciso con alcuni colpi d’arma da fuoco. La moglie, sentendo gli spari, è fuggita, mentre i familiari della vittima – secondo l’ipotesi investigativa – avrebbero spostato il cadavere dal cortile all’interno dell’abitazione. Un contributo alla soluzione del caso è venuto anche dai carabinieri di Reggio Emilia, città in cui vivono alcuni componenti della famiglia.

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