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Mare, cattiva depurazione e sversamenti abusivi. Giudiceandrea: “i sindaci furbetti andrebbero arrestati” (AUDIO)

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Da Torremezzo a Cetraro, da Paola a Fiumefreddo o a Guardia Piemontese: nel corso della stagione estiva le segnalazioni di tratti di mare sporco con ‘galleggiamenti’ vari in acqua, in diverse ore della giornata e a giorni alterni continua ad alimentare roventi polemiche e tanta rabbia.

COSENZA – La rabbia più forte è quella che provano i turisti, i cittadini, quelli che scelgono (e spendono) per le loro vacanze la Calabria, arrivano da altre regioni, prendono in affitto appartamenti anche a ‘caro prezzo’ o villeggiano nelle strutture alberghiere e che, puntualmente, tornano a casa contando sulla punta delle dita quante volte hanno potuto… fare il bagno. Perchè l’acqua presenta le chiazze marroni, è maleodorante, ‘ospita’ rifiuti di ogni tipo…

E sono tanti i ‘turisti’ intenzionati addirittura a chiedere il conto, i danni, per l’ennesima stagione ‘rovinata’. Altri invece, da qualche tempo hanno pensato di mettere in vendita le loro ‘seconde’ abitazioni, sulle quali pagano solo le tasse, senza ricevere servizi adeguati. Se aggiungiamo a questo contesto anche il fatto che, chi ha una casa al mare, trova il mare sporco… di turismo non si può proprio parlare.

Il Tirreno cosentino, da troppi anni è vittima della cattiva depurazione e della poca attenzione dei Comuni e degli enti competenti. Foto allarmanti, quasi quotidianamente vengono pubblicate dai bagnanti sui social network, e le risposte delle istituzioni sono ‘silenzi’ che si perdono in un eterno scaricabarile di responsabilità.

Giuseppe Giudiceandra, consigliere regionale, ha tentato di prendere le redini della discussione incassando anche le lamentele dei cittadini: «Questa situazione non è tollerabile, sono al fianco dei villeggianti della costa tirrenica, come Regione abbiamo stanziato, a maggio scorso, sei milioni di euro in favore dei comuni rivieraschi e ci siamo messi a disposizione per collaborare con loro. Quello che si sta verificando è però raccapricciante e non si può aspettare oltre per porre rimedio. Già a settembre scorso abbiamo chiesto al Prefetto di collaborare con la Regione per individuare le criticità e risolverle ma, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato. Ora – continua – in questa situazione emergenziale chiediamo a tutti i comuni di rendersi disponibili al fine di aprire subito un tavolo con l’Assessore Regionale all’ambiente, le Capitanerie di Porto e la Prefettura per porre rimedio a questa situazione».

Giudiceandrea nel giorno clou dell’estate,ovvero Ferragosto, aveva anche proposto la convocazione di un tavolo per affrontare e risolvere una volta per tutte la questione con i Sindaci, la Prefettura, le Capitanerie di Porto e la Regione Calabria. Ai microfoni di Rlb Radioattiva, l’onorevole Giudiceandrea ha puntato anche il dito contro alcuni sindaci ‘furbetti’

ASCOLTA L’INTERVISTA

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Speriamo nel mare pulito… l’anno prossimo!

Depuratori che esplodono, ditte di autospurgo che in barba ad ogni legge decidono di continuare a sversare reflui nei torrenti, magari di notte, e tante competenze ancora poco chiare che di fatto, da circa 20 anni, non hanno mai risolto il problema nonostante la ‘pioggia di finanziamenti’ arrivati ai Comuni che sono responsabili degli impianti di depurazione dei propri territori di competenza. Quel che resta è che la situazione è scandalosa, e dispiace che il consigliere Giudiceandrea difenda il silenzio del governatore della Calabria Oliverio su una questione importantissima per l’economia del territorio dicendo semplicemente: “se Oliverio avesse rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa in merito, avrebbe solo ricevuto un mare… di accuse“. C’è chi invece ritiene che il ruolo del presidente della Regione sia anche quello di rispondere ai ‘calabresi’ su un grave problema che danneggia settori importanti della Calabria come il turismo e l’economia. Perché di certo una bella figura non è!

Il consigliere regionale ha anche citato l’intervento dell’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara che ha tentato già lo scorso anno di convocare tutti i sindaci dei Comuni costieri calabresi per cercare insieme una soluzione al problema mare sporco. Sta di fatto che fino ad oggi, così come sottolineato dalla Ferrara, la Regione in due anni, ha stanziato fondi destinati ai Comuni per la depurazione… solo a giugno. Molti Comuni hanno beneficiato di questi fondi sia nel 2015 che nel 2016 eppure gli impianti rimangono obsoleti e mal funzionanti.

Per quest’anno, ancora una volta, è andata così. I punti fermi sono: il mare sporco, l’incapacità politica,  lo scarso interesse nell’avviare una programmazione seria e integrata… e poi c’è la gente, dal turista mordi e fuggi al cittadino che ha una seconda casa al mare e che paga ingenti tributi, fino al villeggiante che sceglie per trascorrere la sua estate la Calabria e che continua a sperare che la prossima, sia quella buona per trovare il mare… da bere!

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