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Tornano dalle vacanze e trovano la casa distrutta, sindaco reperisce alloggio

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La famiglia con cinque bambini non ha ricevuto alcuna risposta dall’Aterp l’ente regionale che gestisce gli alloggi popolari. 

CATANZARO – “Si sta per concludere positivamente la vicenda della famiglia di viale Isonzo che è stata oggetto, qualche giorno addietro, di atti vandalici compiuti ai danni della propria abitazione. L’assessore alle politiche sociali, Gabriella Celestino, tenutasi costantemente in contatto con il sindaco Sergio Abramo dopo aver incontrato, lunedì scorso, i componenti del nucleo familiare interessato, si è subito attivata per reperire una sistemazione adeguata e confacente alle loro esigenze”. A darne notizia è una nota del Comune di Catanzaro. “L’amministrazione di Palazzo De Nobili – riporta la nota – ha dunque preso in mano la situazione sostituendosi all’inerzia e al silenzio dell’Aterp, ente proprietario dell’appartamento. ‘Dopo aver consegnato al Questore una dettagliata relazione sullo stato dell’appartamento, – ha detto l’assessore Celestino – documento che ho provveduto a redigere al termine di un sopralluogo effettuato personalmente su espressa delega della famiglia.

 

Dal sopralluogo sono risultati danneggiati un infisso e il water, mentre i mobili e i suppellettili risultano intatti: ciò non toglie la necessità di fornire alla famiglia un nuovo e più adeguato alloggio considerate le condizioni di salute di uno dei minori che compongono il nucleo familiare'”. “Questa mattina, davanti al Questore – prosegue l’assessore Celestino – la famiglia ha scelto uno dei tre appartamenti che erano stati proposti dal settore comunale alle politiche sociali. Si tratta di un alloggio, di proprietà di un poliziotto, per il quale il Municipio si è assunto l’onere di finanziare il canone in base all’articolo 10 del Regolamento comunale sull’assistenza alloggiativa”. “È necessario però ribadire – sostiene ancora l’assessore – che il Comune si sta sostituendo a istituzioni che non solo non hanno fornito le risposte che avrebbero dovuto, ma che non si sono degnate neanche di partecipare alle riunioni appositamente convocate dal Prefetto”.

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