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Prima i terremoti poi le ‘riunioni’ per mitigare il rischio sismico. In Calabria gli ospedali non sono sicuri

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In Italia è veramente un classico al quale siamo, purtroppo, abituati: prima le tragedie, i disastri e le vittime e poi si tenta di correre ai ripari con incontri, riunioni, finanziamenti e progetti che puntualmente restano sulla carta o non arrivano fino in fondo (vedi L’Aquila).

 

CATANZARO – Affrontare i temi della messa in sicurezza dei centri storici e le politiche da attuare in Calabria. Oliverio ha chiamato a raccolta per il giorno precedente a quello dell’incontro romano, mercoledì 31 agosto, di un incontro i vertici regionali degli ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geologi ed anche i rettori delle Università calabresi definendola un’iniziativa “preliminare” alla riunione di Roma sugli stessi temi: messa in sicurezza del patrimonio immobiliare dei centri storici calabresi alla luce della elevata sismicità della regione. Nel corso della riunione verranno affrontate con i tecnici anche le questioni relative alle procedure necessarie per velocizzare gli iter di attuazione degli interventi.

Riunione anche ieri alla Cittadella Regionale

Intanto all’indomani del grave evento sismico che ha colpito le popolazioni dell’Italia centrale, il presidente della Regione Mario Oliverio ha presieduto ieri mattina, una riunione con i tecnici dei dipartimenti Lavori pubblici e Bilancio nella Cittadella regionale per fare un primo punto sulla situazione in vista della riunione nazionale dei Presidenti delle Regioni che si terrà giovedì prossimo a Roma.

“Il grave sisma verificatosi nei giorni scorsi nell’Italia centrale – ha detto Oliverio – ripropone drammaticamente il problema della messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e richiede un impegno nazionale straordinario, finalizzato ad un cospicuo investimento pluriennale di risorse che possa avviare un percorso di recupero e di messa in sicurezza dei fabbricati. In tale prospettiva, come Giunta regionale abbiamo compiuto scelte precise e destinato importanti risorse a questo settore, nella piena consapevolezza che la nostra è una regione ad altissimo rischio sismico e che le scelte che abbiamo compiuto sono ancora comunque assolutamente insufficienti rispetto alle risorse necessarie”.

Oliverio ha sottolineato di aver dato un forte impulso all’utilizzo delle risorse destinate alla Calabria attraverso il programma nazionale di prevenzione che prevede un ruolo attivo della Regione, che ha la responsabilità della programmazione degli interventi e del controllo sulla attuazione degli stessi. Su questa attività, la Giunta regionale, ritenendola assolutamente prioritaria per la sicurezza dei calabresi, ha inteso assumere una scelta netta aggiungendo importanti risorse di quelle destinate alla Calabria dal Fondo di Sviluppo e Coesione.

Del programma nazionale una quota rilevante (l’8%) è destinata ai Comuni per la realizzazione di studi di microzonazione sismica ed alla analisi della condizione limite di emergenza. In questa direzione, in aggiunta alle risorse destinate dal programma nazionale prima richiamato, abbiamo deciso di destinare 130 milioni di euro nel Patto per la Calabria, sottoscritto il 30 aprile scorso con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

“Per dare maggiore impulso a questa attività di pianificazione di medio-lungo periodo (importantissima per non dover sempre inseguire l’emergenza e per cercare di ridurre al massimo l’esposizione e la vulnerabilità degli edifici al rischio sismico) la Giunta regionale, fin dal 2015, ha, da un lato rafforzato il raccordo operativo all’interno degli uffici regionali interessati – ha spiegato Oliverio – attraverso la creazione di un gruppo di lavoro interdipartimentale che coinvolge gli Uffici Regionali dei Lavori Pubblici, dell’Urbanistica e della Protezione Civile e, dall’altro, ha potenziato il rapporto sia con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che con il Centro Nazionale di Microzonazione Sismica, centro di competenza nazionale in materia”.

“Il miglioramento delle conoscenze scientifiche in termini di riposta sismica locale – ha proseguito Oliverio – è di fondamentale importanza anche per un migliore utilizzo delle risorse destinate agli interventi strutturali di miglioramento/adeguamento sismico. In tal modo sarà possibile attivare complessivamente significativi interventi sia su edifici di interesse strategico che, in caso di sisma, hanno importanza rilevante nella gestione della emergenza quali sedi comunali, caserme delle forze dell’ordine, presidi sanitari, scuole ecc. che su edifici privati. E’ necessario, inoltre pervenire ad un adeguamento normativo nazionale per consentire una utilizzazione più celere e meno farraginosa nelle situazioni a più elevato rischio, spesso concentrate nei centri storici. Un problema, quest’ultimo, che abbiamo posto ripetutamente al tavolo tecnico nazionale e che riproporremo nel prossimo incontro dei Presidenti delle Regioni convocato per giovedì 1 settembre”.

Riteniamo, in tal senso, che occorra avviare immediatamente un censimento ed una catalogazione delle situazioni più a rischio a partire, appunto, dai centri storici e pervenire, in tempi brevi, ad un adeguamento normativo che consenta una utilizzazione più rapida e mirata delle risorse”. Per mercoledì prossimo, 31 agosto, il Presidente della Regione ha già convocato alla Cittadella regionale un incontro con i Rettori delle Università, i rappresentanti degli Ordini professionali dei geologi, degli ingegneri e degli architetti a cui parteciperanno i rappresentanti della Protezione Civile regionale e dei Dipartimenti interessati, al fine di definire un programma di interventi a breve, medio e lungo termine da attuare nella nostra regione.

Ospedali calabresi a rischio

“E’ incredibile come da anni siano ferme le procedure per la messa in sicurezza antisismica degli ospedali calabresi”. A dirlo è  Jole Santelli, coordinatore regionale di Forza Italia e vicesindaco del Comune di Cosenza. “Il Commissario di Governo delegato per l’emergenza sanitaria in Calabria, Giuseppe Scopelliti, con nota n.ro 42 del 18/1/2011 – scrive Santelli – chiese alle direzioni aziendali di svolgere tutte le attività propedeutiche per la definizione dei progetti cantierabili necessari per inoltrare la richiesta al Ministero della Salute di finanziamento (per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza erano previsti 23 milioni euro, nell’ambito del Programma di azione commissariale di “Messa in sicurezza” delle strutture sanitarie La previsione originaria di Scopelliti – continua Santelli -riprendeva addirittura una proposta di’ intervento ipotizzata dall’assessore Spaziante ai tempi della giunta Loiero”.

“Sono cinque anni almeno che questo piano e’ fermo e dalla Regione non arrivano risposte – aggiunge Santelli – dimenticando che nosocomi come l’Annunziata non reggerebbero l’urto di una forte scossa. Non voglio certo creare allarmismi ma se non si utilizza pedagogicamente l’onda emotiva di Amatrice per porre rimedio alle nostre incredibili deficienze si rischia di sfidare ulteriormente il fato. Chiediamo al dipartimento tutela della salute – conclude la coordinatrice calabrese di Forza Italia – di fornirci una risposta immediata e di disseppellire progetti cantierabili ormai indifferibili”.

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