Primo giorno di scuola ieri in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Domani invece, la campanella suonerà anche in Calabria.
CATANZARO – Torneranno domani a sedere tra i banchi gli studenti della Calabria. I primi a tornare sui banchi, il 5 settembre, sono stati gli studenti della provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente sono quasi 8 milioni gli studenti delle istituzioni statali e oltre 939.000 di quelle paritarie. Gli studenti delle scuole statali sono quest’anno 7 milioni 816 mila 408, e 370 mila 597 le classi distribuite nelle 8.281 istituzioni scolastiche presenti sul territorio per un totale di 41.163 sedi. In particolare, sono 978.081 gli alunni delle scuole dell’infanzia, 2.572.969 quelli della primaria, 1.638.684 i ragazzi della secondaria di I grado e 2.626.674 quelli della secondaria di II grado. Gli alunni diversamente abili sono 224.509. Fra le regioni con più alunni iscritti, la Lombardia che ne conta 1.190.393, seguono Campania (909.010), Sicilia (754.438) e Lazio (737.940). Guardando alle scuole secondarie di II grado e alle scelte effettuate dagli studenti, oltre 1,2 milioni di ragazzi frequenteranno un indirizzo liceale, 831.739 un indirizzo tecnico, 546.716 un indirizzo professionale.
“Primo giorno di scuola, la scuola di nuovo in lotta“; l’Unicobas infatti ha già annunciato per il 21 ottobre uno sciopero generale e per il 22 una manifestazione nazionale. Una ‘due giorni’ che si chiuderà con un grande ‘No Renzi day’, al quale sono invitati tutti coloro che sono schierati per il no alla riforma costituzionale, Cgil compresa. L’Unicobas in una nota “ribadisce il suo impegno contro la messa a regime della legge 107/2015 sulla ‘buona scuola’, contro il bonus premiale e denuncia lo ‘spezzatino ‘ delle cattedre”.
I ‘desideri’ delle studenti: tra le materie di studio magia, autodifesa e dialetto
Dalle lezioni di magia modello Harry Potter all’autodifesa passando per i corsi di dialetto e di progettazione di videogame. Ecco come vorrebbero trascorrere il tempo in classe gli studenti italiani secondo il sondaggio di ScuolaZoo, la community di studenti con oltre 2,7 milioni di fan su Facebook. Al primo posto della classifica delle ‘materie alternative‘ troviamo ‘arti magiche’ e ‘difesa dalle forze oscure’ per sopravvivere alla negatività quotidiana, stile Hogwarts, la mitica scuola di Harry Potter.
C’e’ poi chi alla magia preferisce i corsi di autodifesa per proteggersi, sia attraverso tecniche di lotta e arti marziali, sia attraverso il giusto uso di strumenti ad hoc. Al terzo posto gli studenti richiedono il prevedibile “dolce far niente”, nominato con i più svariati epiteti. Il calcio viene richiesto da qualche ragazzo, ma non tanto come ci si aspetterebbe in un paese come l’Italia. Lo sport in generale, infatti, non e’ molto considerato come parte integrante della vita scolastica.
Tra le richieste più ripetute ci sono i dialetti, in particolare gli studenti veneti sembrano quelli più attaccati alle nuove tecnologie. Tra tutti Youtube è lo strumento del quale i giovani Millennials vorrebbero conoscere tutti i segreti. La musica è la grande assente nella proposta culturale della scuola italiana ed è richiesta a gran voce dagli amanti del rock, del metal, del rap, come del pop e della musica leggera.
Segue la richiesta di corsi sul cinema. Rivelazione imprevedibile, la ‘voglia’ di geografia: il mondo diventa sempre più piccolo perché è la rete accorcia le distanze, ma il più delle volte i ragazzi non conoscono i luoghi, gli usi e i costumi delle persone con cui stanno interagendo. L’economia domestica è un’altra “vecchia” conoscenza della scuola italiana che torna a essere richiesta, alla quale si affiancano corsi di ideazione e progettazione di videogames e, grazie al boom di anime, manga e cartoni animati, corsi di lingua e cultura giapponese. Molte infine le richieste per corsi che aiutino la comunità a imparare il rispetto verso gli altri, un valore che i Millennials sentono si stia perdendo nel rapporto con gli altri. E’ invece la parte maschile della community a richiedere corsi per capire le donne o per imparare ad uscire dalla “friendzone” ovvero quella linea che demarca il confine fra l’essere amico o ‘essere il fidanzato di una ragazza.
