Il “giallo” dei posti letto della clinica Madonna della Catena rischia di sfociare in un doppio conflitto, giudiziario e sindacale. Mentre i lavoratori occupano la direzione generale dell’Asp, la famiglia Greco annuncia: denunceremo la Regione.
COSENZA – Dall’enigma burocratico alla “guerra civile”. Rischia di finire molto male il braccio di ferro tra l’impero sanitario della famiglia Greco e la Sanità regionale. Già: la storia dei posti letto, prima concessi e poi revocati, non è proprio andata giù ai tycoons cariatesi e ai loro dipendenti. Che hanno avviato la propria reazione su un doppio binario. Da un lato, la minaccia di azioni legali pesanti, dall’altro la protesta sindacale più classica. Tutto in una sola giornata per suscitare il massimo clamore.
Ha iniziato Saverio Greco che, nel corso di una conferenza stampa, ha minacciato di rivolgersi alla Procura della repubblica con un discorso carico di tanti sottintesi ma con un bersaglio esplicito: Franco Pacenza, il consulente di Oliverio per le questioni sanitarie. Leggere per credere: “Vogliamo capire perché qualcuno continua a ostacolare i nostri progetti”, ha dichiarato Greco, con un preciso riferimento al maxi ospedale privato, “che costerebbe solo 25 milioni, nulla o quasi ai 450 milioni di spesa previsti per i tre nuovi Ospedali cantierati dalla Regione”.
La clinica Madonna della Catena
Ed ecco l’affondo: “Noi abbiamo votato e sostenuto il presidente Oliverio ma dobbiamo constatare che qualcuno alle sue spalle, mi riferisco a Franco Pacenza, non fa il suo gioco”. Ma l’accusa di Greco non finisce qui: “Così ci dicono negli uffici della Regione, dove le nostre pratiche vengono sistematicamente bloccate”, perciò “diremo in Procura quel che sapremo”. E poi la stoccata velenosa: “Noi non abbiamo nessun politico a libro paga perché i soldi li usiamo per pagare i dipendenti”.
Questi ultimi, con singolare sinergia, hanno occupato nel pomeriggio la direzione generale dell’Asp a via Alimena. Il dato curioso è che non si tratta più di precari o dipendenti di strutture in crisi, ma dei lavoratori di aziende che, finora, hanno pagato e che rischiano. Assenti i sindacati, la delegazione di dipendenti della Madonna della Catena ha picchettato davanti all’ufficio del direttore generale Raffaele Mauro per oltre due ore, finché il dg non è uscito e ha avviato le trattative.
I lavoratori, tuttavia, per nulla persuasi dalle parole di Mauro, si sono rivolti al prefetto, il quale ha convocato per martedì prossimo un tavolo di crisi, a cui parteciperanno la Regione, l’Asp, la famiglia Greco e quattro rappresentanti dei lavoratori. Assenti, almeno al momento, i sindacati. Il che dà a pensare seriamente su questa vertenza, che potrebbe celare retroscena pesanti. Ma, al netto delle dietrologie, è chiaro che le vittime principali di questa vicenda, destinata a intorbidirsi col procedere del tempo, siano i lavoratori.
Mario Margheriti
