VIBO VALENTIA – I viaggi di lavoro del procuratore, prolungati per motivi personali, con tanto di cene e pernottamenti, rimborsati per intero.
Così la prima sezione penale del Tribunale di Salerno, competente a giudicare i magistrati del distretto di Catanzaro, ha condannato per peculato, a due anni e sei mesi l’ex procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Alfredo Laudonio. Secondo l’accusa rappresentata dal pm di Salerno, Roberto Penna, l’ex procuratore capo di Vibo avrebbe chiesto rimborsi per trasferte ingiustificate; si sarebbe infatti recato piu’ volte negli scorsi anni a Roma per consegnare i reperti da far analizzare, ma poi si sarebbe intrattenuto più del dovuto facendosi poi rimborsare le spese per tutti i giorni di trasferta, pranzi, cene e pernottamenti compresi. Otto i casi contestati, ma per quattro di questi Laudonio e’ stato assolto. Per gli altri quattro però, è stata riconosciuta la penale responsabilita’ dell’imputato, e sono state concesse le attenuanti generiche. L’ex procuratore Laudonio inoltre, è imputato in altro procedimento penale a Salerno, pendente in Appello, dopo la condanna in primo grado ad un anno ed 8 mesi (pena sospesa) per falso ideologico, omissioni di atti d’ufficio e favoreggiamento personale. In questo caso, Laudonio, gia’ sospeso dalle funzioni e dallo stipendio, e’ accusato di aver ritardato l’avvio dell’inchiesta sul decesso di Federica Monteleone, la 16enne vibonese deceduta durante un intervento di appendicectomia all’ospedale di Vibo dopo un black out in sala operatoria.
