L’universo di una malattia, l’Alzheimer, raccontato in una storia commovente che racconta una patologia terribile e occulta che annulla il ricordo di una vita.
COSENZA – “Le due facce della notte” raccontano la storia di una famiglia del sud Italia che decide di lasciare la terra d’origine per andare a vivere stabilmente al Nord per ragioni di lavoro. Un vissuto sereno che improvvisamente si trasforma per lasciare il posto ad una cicatrice impensabile, quella della mutevolezza dell’Essere e Non-Essere che si succedono l’un l’altro e si disperdono nelle profondità del pianeta del’Alzheimer. Nei giorni scorsi il romanzo di Benito Patitucci “Le due facce della notte” è stato presentato al pubblico nella sala dell’Accademia Cosentina, dove eccellenti relatori ne hanno illustrato il contenuto umano e le peculiarità descrittive.
All’amicale saluto dell’avv. Ernesto d’Ippolito, Presidente della prestigiosa e plurisecolare istituzione, indirizzato al pubblico presente, ai soci e all’autore, ha fatto seguito l’affascinante intervento della dott.ssa Assunta Morrone, preside dell’Istituto Comprensivo di Mendicino, che ha esaltato le qualità descrittive dell’autore (mettendo anche in giusto rilievo la sua notevolissima e apprezzata produzione letteraria); qualità che si mescolano efficacemente alla sua capacità di affrontare problematiche di notevole rilevanza umana con la delicatezza della poesia, tenendo ben presente – soprattutto e sempre – il rispetto per il lettore e per la sua sensibilità emotiva.
Il Segretario Perpetuo dell’Accademia Cosentina, Coriolano Martirano, dal canto suo, ha evidenziato la parte storica del romanzo di Patitucci, tracciando e intersecando le linee di un racconto fatto di migrazione, di adattamento e infine di scelta a concretizzare i propri sogni anche in una regione diversa da quella di origine.
L’Autore, ha espresso il suo sentito ringraziamento all’Accademia, nella persona del Presidente d’Ippolito, nonché agli egregi relatori, alla lettrice, all’accorta coordinatrice e, più che doverosamente, ai presenti.
La manifestazione, seguita con vivo interesse dal numeroso pubblico intervenuto, è stata brillantemente coordinata dalla dott.ssa Alessandra Patitucci, ricercatrice presso il CNR-ISN di Piano Lago e figlia dell’autore; mentre le letture sono state affidate alla bravissima e professionale Angela Gallo.
L’autore: Benito Patitucci
Benito Patitucci
Nato a Lattarico in provincia di Cosenza, cosentino di adozione, è stato un dinamico imprenditore nel campo della computergrafica, oggi in pensione. Giornalista pubblicista, ha collaborato e collabora a quotidiani e riviste culturali di vario orientamento, dirigendo inoltre un periodico da lui stesso fondato. E’ socio ordinario della prestigiosa e plurisecolare Accademia Cosentina, presso la quale ha tenuto alcune interessanti conferenze.
La sua produzione letteraria è iniziata nel 1954, quando vede la luce la silloge poetica “Fermati un solo istante“; da allora è proseguita con numerose altre pubblicazioni che toccano i più disparati campi della letteratura: dalle novelle ai racconti, dalle fiabe ai romanzi, dalla storia alla saggistica, naturalmente senza trascurare la poetica. Non si contano gli articoli di interesse generale, così come quelli specifici di critica teatrale, di critica pittorica, nonché molte recensioni. Amante appassionato della natura, si interessa attivamente di trekking, di speleologia e di alpinismo.
