USA- Negli Stati Uniti il traffico dei canali di scambio di file ‘peer-to-peer’ (o p2p, da computer a computer) su canale BitTorrent è in calo.
Torrent è un protocollo di scambio molto utilizzato sia in scambi legali, per esempio per inviare in tempi brevi un file di un certo peso, sia in quelli illegali, prevalentemente di file video e audio protetti da diritto d’autore. La quota totale di Torrent sul traffico internet è caduta al 7%, con un calo del 20% negli ultimi sei mesi. Questo riguarda solo gli Usa: in Europa la crescita continua. È però da ricordare che noi del ‘vecchio continente’ su questo genere di cose arriviamo spesso tardi. Il calo è ‘merito’ dei siti di streaming, prevalentemente NetFlix e YouTube, che da soli si prendono il 50% del mercato. A rilevare i dati è Sandvine, società di analisi e servizi per il broadband. È da 10 anni che pubblica il Global Internet Phenomena Report: grazie a al suo lavoro sappiamo che nel 2003 BitTorrent valeva il 60% del traffico. Ma ormai il sistema è conosciuto, e si punta di più su ‘reti oscure’ meno tracciabili e maggiormente sicure. Senza contare che superata la fase ‘clandestina’ dell’uso di internet per ascoltare musica e vedere film, ora gli utenti preferiscono usare canali leciti. “Se questo trend continuerà, sarà evidente che a provocarlo è la sempre maggiore presenza di alternative legali per gli utenti degli Stati uniti. In Europa e in altre zone del mondo è più difficile vedere gli ultimi film o la tv on demand, quindi chi usa Torrent continua ad aumentare” spiega Ernesto Van Der Dar, fondatore del blog specializzato TorrentFreak. Ma anche da noi la lotta alla pirateria inizia a mettere in crisi i sistemi p2p: solo in Gran Bretagna sono stati recentemente chiusi 28 siti che permettevano di scaricare Torrent illegali.
