REGGIO CALABRIA – I familiari di Giovanni Strangio, condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di Duisburg, e di Giuseppe Nirta, si sono incatenati ieri nel duomo di Reggio Calabria.
Un’iniziativa per protestare contro i processi che vedono coinvolti i loro congiunti inscenata da cinque donne, tre delle quali si sono sedute ed incatenate nel duomo di Reggio Calabria: “Continueremo a protestare – hanno affermato le donne – fino a quando non avremo una risposta dallo Stato”. La protesta nel duomo di Reggio Calabria in occasione della cerimonia per la Madonna della Consolazione, si è poi conclusa dopo l’intervento delle forze dell’ordine e delle istituzioni, con le quali le donne hanno avuto modo di parlare. Al termine del colloquio la protesta è stata dunque sospesa. Le donne sostengono l’innocenza dei Strangio e Nirta circa la strage di Duisburg in Germania.
