Dopo il disastro del cavalcavia di Lecco, sta girando sui social e sui media, un video girato per ribadire le gravi anomalie del viadotto e gli interventi necessari e urgenti che servirebbero
CELICO (CS) – Una tragedia preannunciata, quella del cavalcavia di Lecco (sulla Milano-Lecco) che ha causato la morte di un uomo e il ferimento di quattro persone. Un pericolo sottovalutato che, nonostante fosse stato segnalato dal distacco di calcinacci poche ore prima, non ha portato chi di competenza ad interdire la strada al traffico. Le responsabilità si scaricano: l’Anas accusa la Provincia; un altro filone di indagine è volto a stabilire se il peso che trasportava il camion era idoneo al trasporto su strada e non superasse i limiti consentiti; ma non importa, quel che conta è che ormai è troppo tardi e la tragedia avvenuta poteva essere evitata. E a pagarne le conseguenze è stata la vita di un uomo innocente.
Il VIDEO del crollo ripreso da una telecamera autostradale
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In vista di ciò, anche in Calabria scatta l’allarme su un ponte, da tempo, al centro dell’attenzione per la sua pericolosità. E’ sempre lui il malandato viadotto ‘Cannavino’, (conosciuto popolarmente come “Ponte di Celico”) sulla strada statale 107 ‘Silana-Crotonese’, che torna a far parlare di sé. E’ un viadotto a rischio, si è sempre detto e oggi – ancor di più – mostra i segni del tempo e dell’usura da traffico.
Il viadotto, che si trova tra gli svincoli di Rovito e Celico in provincia di Cosenza e che collega la provincia bruzia con Crotone, passando attraverso la Sila, nel bel mezzo della struttura presenta alcuni avvallamenti molto preoccupanti. Innumerevoli interventi sono già stati effettuati, ma sono serviti a ben poco; ancora vi sono continui attraversamenti di autovetture e mezzi pesanti, che “consumano” sempre di più il ponte.
Dopo il disastro del cavalcavia di Lecco, sta girando sui social network e sui media, un video (ancora un altro) girato appositamente per ribadire le gravi anomalie del viadotto e gli interventi necessari e urgenti che servirebbero. Interventi che sono comunque stati programmati, l’Anas infatti ha ammesso che il viadotto “presenta un’accentuata flessione in corrispondenza delle travi tampone”, perciò ha fatto sapere che ha in programma “la progettazione di interventi ad hoc di manutenzione straordinaria” per i quali saranno avviati i lavori nel 2017, per un importo complessivo di circa un milione e mezzo di euro.
Ora tutti i cittadini si domandano: non è un pò tardi il 2017? Cosa si aspetta? Una tragedia come quella di Lecco?
Ricordiamo, inoltre, che su quel maledetto viadotto la tragedia già avvenne: nell’agosto del 1972, durante i lavori di costruzione, lo spostamento di un pilone provocò il crollo parziale dell’opera e la morte di quattro operai. Il ponte presentò già problematiche dall’inizio della sua costruzione. Nel corso degli anni fu sottoposto a continui monitoraggi, interventi, chiusure e riaperture e quant’altro; ma nel 2012 l’Anas dichiarò “che i test non hanno segnalato anomalie legate ad un rischio crollo“. Da qui “l’attesa” per gli interventi previsti nel 2017.
Eppure, come è noto anche dal video, il ponte è quasi diviso in due al chilometro 42,700, con un avvallamento fra una parte e l’altra della strada; sembra in procinto di staccarsi da un momento all’altro. I cittadini sono, perciò, stanchi di aspettare e chiedono i lavori nell’immediato. Nel frattempo, continuano ad affidarsi chi alla sorte chi alla preghiera, trattenendo il fiato ogni qual volta attraversano quel tratto.
GUARDA IL VIDEO DEL VIADOTTO ‘CANNAVINO’
LA RISPOSTA DI ANAS
“Lo scorso 9 settembre Anas ha trasmesso alla Prefettura di Cosenza una dettagliata relazione redatta dal Prof. Ing. Pietro Monaco, docente dell’Università di Bari, incaricato per la consulenza tecnica specialistica per la verifica e dinamica dell’opera d’arte. Il Viadotto, ubicato sulla strada statale 107 ‘Silana Crotonese’, per lo stato attuale della struttura e come già segnalato, più volte, agli organi di stampa, non è a rischio crollo ma presenta un’accentuata flessione in corrispondenza delle travi tampone, che richiede un intervento di manutenzione. Dagli esiti delle verifiche tecniche condotte, si è dimostrato che le contropendenze rilevate (avvallamenti della pavimentazione stradale) erano riconducibili ad effetti indotti dalla viscosità del calcestruzzo e che l’opera risulta conforme non solo alla normativa vigente all’epoca della costruzione, ma anche alla recente normativa del 14/1/2008 per la parte applicabile (che prende a riferimento sollecitazioni più gravose rispetto a quelle della precedente normativa).
Inoltre, a conferma che le deformazioni non destano preoccupazioni alla staticità dell’opera, sono state eseguite delle prove di carico statiche e dinamiche, e con cadenza mensile/o quindicinale vengono eseguiti rilievi topografici al fine di appurare l’assenza di significativi cambiamenti dell’opera. In considerazione del generale stato di allarmismo generatosi in relazione alla vicenda del viadotto Cannavino e per maggior rassicurazione degli utenti, Anas ha disposto oltre l’usuale e costante monitoraggio topografico, secondo un calendario programmato, ulteriori attività di controllo attraverso sistemi automatici di ultima generazione, che consentiranno l’analisi in continuo H24 dello stato deformativo dell’opera. Gli interventi migliorativi previsti da Anas, dell’importo complessivo di circa 1,5 milioni di euro, partiranno, seguendo anche le indicazioni del Prof. Monaco, entro la prossima estate, al termine dell’iter della gara per l’esecuzione dei lavori. Anas, prima dell’avvio delle lavorazioni procederà a richiedere l’attivazione di un tavolo di confronto presso la Prefettura al fine di illustrare nel dettaglio il cronoprogramma di tutte le fasi esecutive ed il loro impatto sull’esercizio dell’infrastruttura viaria”.
