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Bambini e povertà in Calabria, interviene Gianni Romeo

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COSENZA – I dati pubblicati nei giorni scorsi relativi al rapporto di Save the Children evidenziano che in Calabria il 12,9% dei minori vive in stato di assoluta povertà. 

Particolarmente allarmante è il dato dei 77.619 minori che, nella “sola” Calabria, vivono in comuni in default o sull’orlo del fallimento; numeri che fanno veramente rabbrividire. Possiamo assuefarci a tale realtà? Il diritto all’alimentazione è uno dei diritti universali fondamentali per il corretto sviluppo di ogni bambino. A dirlo è Gianni Romeo, responsabile del coordinamento provinciale servizi per minori: “L’esperienza della fame, lo abbiamo appreso dai nostri genitori e dai nostri nonni, rimane per sempre, è un fatto che ti segna per tutta la vita. Mi raccontava una suorina di Madre Teresa a Reggio Calabria, che l’altro giorno, andando a trovare delle famiglie, un bambino le ha detto: “Suora, anche oggi mi sono riempito la pancia di acqua”. Come trattenere la commozione davanti a queste parole? Possiamo rimanere indifferenti e inermi di fronte a questa situazione? Dove sono le istituzioni pubbliche e private? Dov’è la Chiesa? Cosa – direbbe Jovanotti in una sua canzone famosissima- ognuno è disposto a perderci?”. 

Secondo Gianni Romeo, occorre uno slancio in più da parte di tutti. “Noi ci siamo e, sebbene in condizioni difficili, grazie anche all’aiuto del Banco Alimentare, facciamo la nostra parte già da tempo. Sono oltre 12.000 in Calabria i bambini assistiti attualmente dal Banco. Ma se questo aiuto, come si prospetta, dovesse venir meno, chi penserebbe a quelle bocche da sfamare? Occorrono fatti non parole! Siamo convinti che il migliore investimento che uno Stato, una società civile degna di questo nome possa fare, sia quello sull’infanzia sotto ogni punto di vista: scolastico, sociale, culturale”. 

“Occorre superare le sterili lamentele e l’atavico piangersi addosso e rimboccarsi le maniche, darsi da fare per ridurre il gap che ci separa da altre realtà italiane e non solo. La nostra regione – conclude Romeo – che, già risente del triste primato del tasso di natalità più basso, non può  lasciare coloro che sono in difficoltà, i più indifesi, i bambini appunto, in questa situazione. Se lo facesse condannerebbe un’intera regione ad una mancanza di prospettiva veramente allarmante e desolante”.

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