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Dipendenti di Poste Italiane incrociano le braccia: oggi sciopero generale, contro la privatizzazione

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Sciopero indetto dalle segreterie nazionali SlpCisl, SlcCgil, FailpCisal, ConfsalCom e UglCom, contro la privatizzazione di Poste Italiane che porterebbe a tagli del personale

ITALIA – “Fermare la privatizzazione di Poste Italiane per difendere il nostro futuro“. Uno sciopero contro la privatizzazione di Poste Italiane, che potrebbe portare a tagli del personale in tutto il territorio italiano. Questo il motivo per cui, oggi, i dipendenti delle Poste Italiane hanno incrociato le braccia.

Numerosi i disagi, perciò, ai clienti della controllata del Ministero dell’economia, con sportelli chiusi e rallentamenti nella consegna di posta e pacchi, per l’intera giornata di oggi. Alcuni servizi essenziali, tuttavia, saranno garantiti.

Le ragioni dello sciopero indetto dalle segreterie nazionali SlpCisl, SlcCgil, FailpCisal, ConfsalCom e UglCom.

La privatizzazione di Poste Italiane è il motivo principale dell’agitazione sindacale. Al momento il Governo ha sospeso l’attuazione del provvedimento che dovrebbe portare alla cessione delle azioni societarie ai privati, ma il decreto non è stato ritirato. I sindacati di categoria temono dunque che la sospensione sia solo un modo per prendere tempo e tornare alla carica: “Sono a rischio almeno 20.000 posti di lavoro sia nel settore postale che nel finanziario” afferma la nota dei sindacati aderenti.

Si contesta inoltre la volontà del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% (dopo il 30% di ottobre 2015) e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del ministero dell’Economia e delle Finanze dall’azionariato della società. Secondo le forze sindacali, una mossa che potrebbe avere lo scopo di “togliere dal mercato l’unico concorrente scomodo delle banche”, visto che Poste Italiane offre servizi di credito e legati al risparmio.

Chi sciopera chiede anche la modifica del piano di riorganizzazione del recapito della posta, che starebbe creando notevoli disagi sia ai dipendenti che ai cittadini e il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, per il quale la trattativa è al momento in stallo. Le sigle sindacali denunciano anche carenza di personale, a cui si sopperisce con la chiusura degli uffici postali o con un uso eccessivo dei turni straordinari dei dipendenti.

 

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