Site icon quicosenza

Al via la rassegna del TAU con la commedia più conosciuta al mondo: “Filumena Marturano” (AUDIO)

filumena

Domani sabato 19 e domenica 20, in scena al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria due repliche dello spettacolo “Filumena Marturano”, di Eduardo De Filippo, per la regia di Liliana Cavani

ARCAVACATA (CS) – Al via la nuova rassegna del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria, all’insegna della figura dell’attore. “Verso l’attore” è infatti il titolo dato alla programmazione organizzata dal Centro Arti Musica e Spettacolo, che si svolgerà presso il Tau per un intero mese, a partire da domani fino a metà dicembre. 

Rimane costante, anche quest’anno, l’interazione tra le arti: spettacoli e progetti legati al teatro, al cinema, alla musica e alle altre arti. E costante sarà anche la presenza di laboratori, seminari, presentazioni di libri, a conferma della volontà di unire formazione e spettacolo, tenendo in considerazione sia le esigenze didattiche di un teatro interno ad un campus, sia l’apertura verso l’intero territorio regionale.

Tre spettacoli teatrali di grande rilevanza, che confermano la forte attenzione del Tau verso registi e drammaturghi della migliore ricerca teatrale italiana, ma anche interpreti della tradizione.

Fabio Vincenzi, direttore artistico del TAU, ha raccontato ai microfoni di Rlb Radioattiva la valenza dello spettacolo, inserito nella rassegna “Verso L’Attore”

ASCOLTA L’INTERVISTA

[audio_mp3 url=”http://www.quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2016/11/fabio-vincenzi-filumena-marturano.mp3″]

Domani sabato 19 e domenica 20, si parte con due repliche dello spettacolo “Filumena Marturano”, di Eduardo De Filippo, infatti, una tra le commedie italiane più conosciute e rappresentate all’estero. Si contano  ben più di 50 rappresentazioni nei teatri in ogni parte del mondo. A dirigere l’opera una grande regista di cinema Liliana Cavani.

Nel ruolo di Filumena e Domenico in scena al Tau ci saranno due eccellenze del teatro italiano: Mariangela D’Abbraccio che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo nella Compagnia di Luca De Filippo e Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo che per lui, nel ’75 revocò il veto alle sue opere. 

Gli altri interpreti: Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta, Fabio Pappacena

Scene e costumi: Raimonda Gaetani

Musiche: Teho Teardo

Foto: Tommaso Le Pera

Filumena Marturano è un testo ispirato da un fatto di cronaca dal quale Eduardo ha costruito una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina. È la storia di Filumena Marturano (in particolare personaggio molto amato dal grande drammaturgo napoletano) e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli, è la nostra “Madre Coraggio”.

Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze. Ma è soprattutto la storia di un grande amore.

La commedia mostra al pubblico il tema, scottante in quegli anni, dei diritti dei figli illegittimi. Il 23 aprile 1947, infatti, l’Assemblea Costituente approvò l’articolo che stabiliva il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio, mentre otto anni più tardi, nel febbraio del 1995, venne approvata la legge che abolì l’uso dell’espressione “figlio di N.N.”.

La commedia ha avuto anche due versioni cinematografiche: la prima del 1951, per  la regia dello stesso Eduardo: come in teatro, Titina era Filumena Marturano ed Eduardo don Domenico. La seconda, molto famosa, è del 1965 con  titolo  Matrimonio all’Italiana; regia e parti da protagonista affidate  a tre “fuoriclasse” che all’epoca lavorarono  spesso insieme: Vittorio De Sica, Sophia Loren  e Marcello Mastroianni.  

Filumena Marturano ha avuto in Italia una grande diffusione anche grazie alla sua  rappresentazione televisiva; questa data 1962, ovviamente in bianco e nero, e il cast proponeva  per il  ruolo di Filumena Marturano  Regina Bianchi, ovviamente Eduardo nella parte di Domenico Soriano, Pietro Carloni nella parte dell’avvocato, in quella dei tre figli Gennarino Palumbo, Carlo Lima e Antonio Casagrande.

La Trama di Filumena Marturano

Si potrebbe dire che la trama della storia di Filumena Marturano si svolga   quasi tutta prima dell’inizio della commedia e venga recuperata dai protagonisti come flashback.
Il  cinquantenne  Domenico Soriano, Dummì, come Filumena Marturano chiama il suo compagno, è un amante della bella vita: vedovo, benestante, sempre ben vestito, proprietario di scuderie, vive  viaggiando tra Londra e Parigi (oggi sarebbe come dire  viaggiando tra New York e Tokio) ,  correndo dietro le belle donne e non facendosi mai mancare nulla; nella sua giovinezza, a Napoli, ha frequentato una casa di appuntamenti dove ha conosciuto  la prostituta Filumena Marturano.

Domenico ha portato  Filumena via  dal suo triste mestiere,  conducendola prima in un appartamentino e poi, morta sua moglie, nella sua  bella casa. Domenico ha talmente stima nelle capacità della donna  da averle affidato addirittura la gestione delle sue attività.

Filumena Marturano nasconde un segreto, anzi due: ha tre figli ed uno di questi è di Domenico. E’ riuscita a tirarli su dignitosamente grazie ai soldi che nel tempo ha sottratto  a Domenico, senza che lui se ne sia mai accorto. 

Filumena Marturano, a un certo punto della sua vita, decide di uscire allo scoperto: vuole che i figli sappiano che lei è la loro madre, vuole che abbiano un cognome, quello importante del compagno, Soriano. Inscena pertanto la finta malattia ed estorce un matrimonio fasullo a Domenico.

Qui comincia la commedia.

La donna rivela i suoi segreti a Domenico ma non gli svela  quale dei tre giovani sia suo figlio. Domenico, dopo una prima reazione  fortemente negativa, incomincia a valutare  positivamente il fatto di essere padre; cerca di sapere inutilmente da lei chi dei tre ragazzi  sia suo figlio. Alla fine si convince della bontà delle argomentazioni  di  Filumena e decide di diventare  effettivamente (quindi sia formalmente che nei sentimenti) il padre dei tre giovani sposando, questa volta regolarmente, Filumena.

 

Exit mobile version