Domani sabato 19 e domenica 20, in scena al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria due repliche dello spettacolo “Filumena Marturano”, di Eduardo De Filippo, per la regia di Liliana Cavani
ARCAVACATA (CS) – Al via la nuova rassegna del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria, all’insegna della figura dell’attore. “Verso l’attore” è infatti il titolo dato alla programmazione organizzata dal Centro Arti Musica e Spettacolo, che si svolgerà presso il Tau per un intero mese, a partire da domani fino a metà dicembre.
Rimane costante, anche quest’anno, l’interazione tra le arti: spettacoli e progetti legati al teatro, al cinema, alla musica e alle altre arti. E costante sarà anche la presenza di laboratori, seminari, presentazioni di libri, a conferma della volontà di unire formazione e spettacolo, tenendo in considerazione sia le esigenze didattiche di un teatro interno ad un campus, sia l’apertura verso l’intero territorio regionale.
Tre spettacoli teatrali di grande rilevanza, che confermano la forte attenzione del Tau verso registi e drammaturghi della migliore ricerca teatrale italiana, ma anche interpreti della tradizione.
Fabio Vincenzi, direttore artistico del TAU, ha raccontato ai microfoni di Rlb Radioattiva la valenza dello spettacolo, inserito nella rassegna “Verso L’Attore”
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Nel ruolo di Filumena e Domenico in scena al Tau ci saranno due eccellenze del teatro italiano: Mariangela D’Abbraccio che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo nella Compagnia di Luca De Filippo e Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo che per lui, nel ’75 revocò il veto alle sue opere.
Gli altri interpreti: Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta, Fabio Pappacena
Scene e costumi: Raimonda Gaetani
Musiche: Teho Teardo
Foto: Tommaso Le Pera
Filumena Marturano è un testo ispirato da un fatto di cronaca dal quale Eduardo ha costruito una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina. È la storia di Filumena Marturano (in particolare personaggio molto amato dal grande drammaturgo napoletano) e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli, è la nostra “Madre Coraggio”.
Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze. Ma è soprattutto la storia di un grande amore.
La commedia mostra al pubblico il tema, scottante in quegli anni, dei diritti dei figli illegittimi. Il 23 aprile 1947, infatti, l’Assemblea Costituente approvò l’articolo che stabiliva il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio, mentre otto anni più tardi, nel febbraio del 1995, venne approvata la legge che abolì l’uso dell’espressione “figlio di N.N.”.
La Trama di Filumena Marturano
Si potrebbe dire che la trama della storia di Filumena Marturano si svolga quasi tutta prima dell’inizio della commedia e venga recuperata dai protagonisti come flashback.
Il cinquantenne Domenico Soriano, Dummì, come Filumena Marturano chiama il suo compagno, è un amante della bella vita: vedovo, benestante, sempre ben vestito, proprietario di scuderie, vive viaggiando tra Londra e Parigi (oggi sarebbe come dire viaggiando tra New York e Tokio) , correndo dietro le belle donne e non facendosi mai mancare nulla; nella sua giovinezza, a Napoli, ha frequentato una casa di appuntamenti dove ha conosciuto la prostituta Filumena Marturano.
Domenico ha portato Filumena via dal suo triste mestiere, conducendola prima in un appartamentino e poi, morta sua moglie, nella sua bella casa. Domenico ha talmente stima nelle capacità della donna da averle affidato addirittura la gestione delle sue attività.
Filumena Marturano, a un certo punto della sua vita, decide di uscire allo scoperto: vuole che i figli sappiano che lei è la loro madre, vuole che abbiano un cognome, quello importante del compagno, Soriano. Inscena pertanto la finta malattia ed estorce un matrimonio fasullo a Domenico.
Qui comincia la commedia.
La donna rivela i suoi segreti a Domenico ma non gli svela quale dei tre giovani sia suo figlio. Domenico, dopo una prima reazione fortemente negativa, incomincia a valutare positivamente il fatto di essere padre; cerca di sapere inutilmente da lei chi dei tre ragazzi sia suo figlio. Alla fine si convince della bontà delle argomentazioni di Filumena e decide di diventare effettivamente (quindi sia formalmente che nei sentimenti) il padre dei tre giovani sposando, questa volta regolarmente, Filumena.
