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Violenza e maltrattamenti in famiglia, arrestato 25enne romeno

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ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – I Carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, un operaio rumeno di 28 anni, residente ad Isola di Capo Rizzuto, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e del figlio minorenne.

Nel pomeriggio di venerdì, secondo quanto ricostruito dai militari, la moglie 27enne dell’uomo, anche lei di origine rumena, si era presentata alla Stazione dei Carabinieri impaurita e tremante, con in braccio il figlio di soli due anni, ed aveva riferito di essere stata aggredita con schiaffi e pugni dal compagno mostrando anche i segni visibili di escoriazioni sul volto. La giovane ha raccontato inoltre che l’aggressore avrebbe colpito anche il piccolo di due anni, rivolgendole inoltre pesanti minacce di morte qualora avesse denunciato l’accaduto ai Carabinieri.

 

Dai racconti della donna, i comportamenti violenti sarebbero iniziati da circa tre anni, dovuti allo stato di alterazione dovuta all’abuso di alcol in cui si trovava spesso il marito che in diverse occasioni l’avrebbe colpita con schiaffi e pugni anche in presenza del figlio appena nato, cagionandole in differenti occasioni diverse ferite per le quali non avrebbe mai fatto ricorso a cure mediche per timore di ulteriori ripercussioni, intimorita dalle minacce ricevute. Proprio alla luce della personalità violenta del marito, la donna avrebbe sempre evitato di sporgere denunce sperando che la nascita del figlio potesse in qualche modo farlo desistere dal porre in essere tali maltrattamenti. La situazione sarebbe ulteriormente e definitivamente peggiorata da circa due mesi, da quando cioè l’operaio 25enne avrebbe perso il lavoro; circostanza che lo avrebbe portato ad essere sempre più spesso in stato di ubriachezza e di conseguenza ad essere ancora più violento ed aggressivo.

 

L’ultimo episodio in ordine di tempo sarebbe accaduto dunque, venerdì: la donna, dopo aver fatto rientro a casa, ed accortasi che il compagno anzichè far riposare il bambino come consuetudine giornaliera lo aveva portato con lui in campagna, lo avrebbe contattato telefonicamente chiedendogli di rientrare affinchè il piccolo potesse dormire. Il marito, tornato a casa, solo per il fatto di essere stato ripreso, avrebbe dapprima urlato, poi le avrebbe strappato la maglia che aveva addosso ed infine, nonostante la donna avesse il bambino in braccio, la avrebbe percossa con schiaffi e pugni al volto, provocandole un vistoso ematoma sotto l’occhio sinistro, colpendo anche il bambino al polso sinistro. A seguito dei colpi ricevuti, la donna avrebbe perso conoscenza e sarebbe stata soccorsa da una connazionale. Dopo aver ripreso i sensi, avrebbe maturato la convinzione di recarsi dai Carabinieri per porre fine all’incubo in cui suo malgrado si era venuta a trovare. Alla donna, accompagnata con il figlio all’ospedale di Crotone, è stato diagnosticato un ematoma escoriato all’occhio sinistro con una prognosi di 7 giorni mentre al bambino un trauma ad un polso ed ad una mano guaribili in 5 giorni. L’arrestato, su disposizione dell’autorità Giudiziaria, è stato tradotto al carcere di Crotone.

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