COSENZA – Il Presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio è intervenuto ieri nella trasmissione di RLB, Diretta Radio Sport, rilasciamdo una lunga intervista.
Il suo è stato un intervento a tutto campo in cui si è spaziato sugli argomenti più attuali, dalla trattaiva fallita sulla cessione di quote societarie, alla celebrazione del centenario, passando per la programmazione del futuro e la cessione di uno dei gioielli della squadra. Proprio sulla probabile partenza dell’attaccante Elio Calderini, richiesto dal Castel Rigone, il Presidente Guarascio si è così espresso: “farò di tutto perché possa rimanere, visto che aldilà dei problemi familiari che sono sopraggiunti, sul resto hanno condiviso il nostro modo di fare calcio, che non verrei definire romantico, ma che certamente è improntato ai valori etici dello sport. Quando noi abbiamo scelto i calciatori della rosa di quest’anno, abbiamo prima guardato agli uomini, e vi posso assicurare che questi valori sono stati condivisi da tutti. Noi possiamo sottoscrivere mille clausole nei contratti, ma quando intervengo problemi che riguardano la sfera personale, noi non possiamo che rispettarli. Se riusciamo a superare questi problemi, certamente Calderini resterà con noi, per come desideriamo”. Altro argomento caldo di questo inizi d’anno sono le celebrazioni per il centenario e qui il Presidente ha anticipato di avere avuto “contatti positivi con le Istituzioni, perché il centenario è della città di Cosenza e della sua provincia. Nei prossimi giorni daremo corso ad una programmazione sulla base di alcune iniziative che si possono realizzare”.
Naturalmente la parte centrale dell’intervista è stata basata sulla recente richiesta della famiglia Barzan di acquisire il pacchetto totale delle azioni della Società silana. Molto chiaro il discorso che ha fatto Guarascio con i giornalisti dell’emittente radiofonica “voi conoscete che la mia idea è quella di allargare la base societaria ma non di cedere totalmente le quote, mentre un ampliamento è auspicabile non solo da me, ma anche dalla tifoseria”. Quando gli è stato fatta notare l’eccessiva rudezza dei toni del comunicato stampa successivo alla trattaiva, Guarascio ha risposto ribadendo che “l’idea che sto portando avanti è totalmente diversa rispetto al recente passato di chi pur professando amore per il Cosenza, ha poi agito in maniera sbagliata portando al fallimento della Società, non operando secondo i prncipi che sono alla base non solo di questo sport, ma anche della grande storia del Cosenza Calcio. Io e da un po’ – continua il Presidente – che ho imparato a capire e conoscere alcune persone che portano negatività verso la Società, e rispetto al passato sono ancora di più preso dalla passione, per cui agisco anche in maniera diversa rispetto al passato”.
Pungolato sulla necessità di allargare comunque la base societaria, Guarascio si è detto ” convintissimo di questo e se riusciamo a mettere insieme ungruppo di imprenditori veri, quelli che sanno tenere in piedi una Società, io sono disposto a mettere in discussione me stesso. Perché più è forte la Società e più si riescono a dare quelle risposte che finora sono mancate. Chiaramente mettere insieme tante persone lo si può fare se il fine comune è quello di fare il bene del Cosenza Calcio.. Vanno condivise le idee, e se si ha la stessa visione su queste idee, allora ci si mette d’accordo in brevissimo tempo. Se invece – continua Guarascio – ci si mette difronte al prendere o lasciare, credo che tutto diventa complicato e allora bisogna assumersi tutti quanti le responsabilità di non dare quella continuità di cui ha bisogno il Cosenza calcio. Non si tratta di lasciare le redini in mano ad altri, quello lo si può fare anche subito, a patto che il fine sia quello di cui ho già parlato. Il problema è che si deve essere costruttivi e chi entra deve avere uno spirito partecipativo. Non è un problema di cifre, continua Guarascio, ma di prospettive perché capite bene che davanti a certe cifre chiunque può aprire un dialogo, ma in questo caso era un problema secondario”.
Anche il settore giovanile è stato al centro di un passaggio dell’intervista. “Il problema esiste e me lo sto portando avanti da un paio di anni, perché sinora è stato affrontato secondo criteri di amicizia e non secondo i principi dello sport. Ora abbiamo individuato una struttura, nuovi responsabili e posso assicurare che presto rilnceremo il settore”.
Ma dove può arrivare il Cosenza con il solo Guarascio? su questo il Presidente è molto chiaro e determinato quando ricorda di avere “preso il Cosenza sul baratro dell’Eccellenza e di averlo portato con il suo modo di intendere il calcio, alle soglie della Lega Pro unica. Pur con i limiti dell’inesperienza ho fatto tanti passi avanti, io continuerò secondo il mio modo di fare e sono certo di riuscire ad intercettare altre forze imprenditoriali che possano aiutare la crescita del Cosenza Calcio. Ancora però – coninua il Presidente – esistono troppi fattori esterni che condizionano in negativo l’avvicinamento alla Società, non solo i recenti fallimenti, ma anche alcuni organi d’informazione che continuano in modo spudorato a far crede che ci siano determinate questioni negative che non ci aiutano. Io credo che riuscirò in questo progetto che non è mio ma di tutta la città, dei suoi tifosi sparsi sul territorio provinciale e nazionale”.
