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Terremoto: i volontari ‘cosentini’ del CISOM e l’esperienza ad Amatrice (AUDIO e FOTO)

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Il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 sono due date che purtroppo verranno ricordate nella storia del nostro Paese. Due potenti scosse due giornate di devastazione e nel primo caso purtroppo tante vittime. La terra nel centro Italia ha tremato ma la nostra terra, quella calabrese e cosentina, si è ‘mossa’ per dare una mano.

COSENZA – Non solo vittime, crolli, devastazione ma anche una macchina della solidarietà e il cuore di centinaia di persone, volontari, italiani e anche cosentini. Sono tornati da Amatrice e da Muccia, in provincia di Macerata i volontari che fanno parte della sezione cosentina del CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta: Roberto Filice, capogruppo ed infermiere con all’attivo due missioni ad Amatrice e Muccia, e poi i volontari e soccorritori Carmen Filice e Ottavio Cavalcanti. Fanno parte tutti e tre, della grande rete di questa fondazione di diritto melitense che ha finalità di protezione civile, sociale, sanitario assistenziale, umanitario e di cooperazione. Il corpo opera per portare assistenza e pronto soccorso alle persone in stato di necessità anche in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile.

Roberto, Carmen e Ottavio hanno raccontato la loro esperienza, le attività e tutto ciò che ruota attorno all’operato del CISOM dagli studi di Rlb Radioattiva

ASCOLTA L’INTERVISTA

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“Nella città di Cosenza esistono tante realtà tra cui la nostra – racconta Roberto Filice – con personale volontario che presta aiuto e che ha portato il proprio contributo nelle aree colpite dal terremoto nel centro Italia. Qui a Cosenza abbiamo una squadra di volontari con diverse professionalità (medici, infermieri, studenti, ingegneri…) e sono tutte persone che ‘volontariamente’ prestano la loro opera che consiste nel dare aiuto agli ultimi, al prossimo e ai bisognosi. Lo facciamo nella vita quotidiana di tutti i giorni”.

“Per quanto riguarda il nostro contributo ad Amatrice ed in particolare nelle frazioni diciamo che nelle prime ore del sisma, sono arrivate le squadre del CISOM più vicine alle località interessate dal terremoto e noi cosentini siamo stati contattati successivamente. Inoltre è stato difficile arrivarci perchè i navigatori satellitari segnalano strade ora inesistenti o deviate. Quando si arriva si seguono le direttive della Protezione civile per meglio coordinare tutte le operazioni. A noi è stato affidato il compito di assistenza alle popolazioni dell’hinterland della città e delle frazioni. Volontari e mezzi dal mattino alla notte si sono alternati per la distribuzione di generi di prima necessità. Altri hanno assistito i vigili del fuoco nelal zona rossa nell’assistenza anche sanitaria”.

ECCO ALCUNE FOTO – Amatrice e frazioni

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Carmen studia Farmacia all’Unical  e racconta gli attimi di paura provati mentre si trovava ad Amatrice quando si è verificata la potente scossa che ha poi colpito Norcia il 30 ottobre: “Mi trovavo lì nei giorni a cavallo della seconda scossa ed ho avuto paura anche se ero in tenda. Il mio primo pensiero è stato per i colleghi che erano in servizio in quel momento nelle zone rischiose. Ovviamente la prima attività è stata quella di tranquillizzare le persone. Io mi sono occupata anche del Servizio SAF per le frazioni, che sono le “vere zone rosse”. Infatti attorno ad Amatrice ci sono una settantina di frazioni limitrofe e dove è molto difficile arrivare…”.

Ottavio è un futuro ingegnere e sta completando il percorso della specialistica:  “è stata la mia prima esperienza a livello nazionale in caso di emergenza. Il nostro ruolo è di aver dato supporto al COC – Centro operativo Comunale e al Comune di Amatrice soprattutto sul piano relazionale con il pubblico e con le persone che venivano da noi a chiedere il “contributo di autonoma sistemazione”, previsto per chi ha perso la casa e non sa dove andare per trovare una sistemazione, appunto, autonoma. Avendo a che fare con le persone che hanno vissuto con questo terremoto mi sono rimasti dentro i racconti delle persone che ci spiegavano cosa avevano provato in quegli interminabili secondi e il loro scappare dalle case. C’era chi ha perso una persona cara, anche più di una…”.

Dare una mano alle popolazioni colpite dal sisma è ancora possibile e Roberto Filice ricorda infatti che presso la Cattedrale di Cosenza dove il CISOM COsenza ha sede, è possibile portare abiti e indumenti, (nuovi e non usati) e che saranno portati a Muccia, nella provincia di Macerata. La donazione andrà da Cosenza a Muccia da mano in mano e senza alcun intermediario.

Chiunque volesse maggiori informazioni può scrivere a gruppo.cosenza@cisom.org

 

 

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