Vivono in Comuni che confinano con discariche mai bonificate, ma fanno correttamente la raccolta differenziata.
COSENZA – Arpacal ha oggi pubblicato il report sui rifiuti relativo all’anno 2015. Dai dati raccolti emerge un fenomeno piuttosto interessante: chi vive in zone inquinate differenzia di più. Una realtà che potrebbe essere legata alla consapevolezza che i rischi per la salute percepiti da chi abita nei pressi di Comuni già contaminati spinga i cittadini ad una sensibilità maggiore nei confronti dell’ambiente e della corretta gestione dei rifiuti. E’ infatti Casole Bruzio, in provincia di Cosenza, con l’87,61 % dei rifiuti che vanno in differenziata, il comune della Calabria più virtuoso nel 2015 per quanto riguarda il rapporto tra tonnellate di rifiuti urbani prodotti e, appunto, quelli raccolti con il sistema della differenziata. Casole Bruzio come noto è un Comune della Presila cosentina che confina con Celico dove insiste sia una discarica mai bonificata sia una discarica formalmente illegale cui attività è stata autorizzata per andare a tamponare l’emergenza rifiuti.
La permanenza dell’impianto oltre alle sgradevoli esalazioni odorigene e alle ripercussioni sulla salute che queste potrebbero avere ha già causato la svalutazione del valore immobiliare degli edifici che sono ubicati in quell’area. Discorso simile vale per il terzo Comune calabrese con il più alto tasso di raccolta differenziata, Trenta, alle porte della Presila cosentina, distante pochi chilometri dalla discarica di Celico, dove si registra l’81,77%. Il secondo Comune in Calabria che ha la percentuale più alta di differenziata è sempre in provincia di Cosenza. Si tratta di Pietrafitta con l’82,14% che paga il prezzo di convivere al fianco di due discariche mai bonificate, una contenente una mole enorme di rifiuti speciali, quella di Sant’Ippolito e quella di Borgo Partenope località sotto l’amministrazione del Comune di Cosenza.
E proprio Cosenza è la provincia e la città più virtuosa della Calabria con il 35,61% ( 24,95% nel 2014), seguita da Catanzaro con 22,24% (16,17% nel 2014) e Vibo Valentia con 18,54% (15,18% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 11,51% (11,34% nel 2014) e Crotone con il 11,90% ( 9,97% nel 2014). La Calabria, secondo il report sulla differenziata redatto da Arpacal nel suo complesso, segna un +7,08 % di raccolta differenziata, passando dal 17,26% del 2014 al 24,34% del 2015. I Comuni con il tasso maggiore di raccolta differenziata potranno accedere ai contribuiti erogati dalla stessa Regione Calabria. Il miglioramento più sensibile nella qualità del dato complessivo sta nel numero di comuni che sono stati raggiunti dal lavoro di raccolta dati dell’Arpacal. Quest’anno, infatti, su 409 comuni della Calabria, l’Arpacal ha acquisito i dati di 397 municipalità, pari al 97,07% del totale, mentre negli anni precedenti diversi comuni ignoravano l’importanza di censire i rifiuti trattati. Per l’anno 2015, quindi, in base ai dati acquisiti la percentuale regionale di raccolta differenziata si attesta al 24,34%.
