Cambia il Giudice e l’udienza slitta nuovamente, non si sa la tempistica, nonostante l’istanza urgente inoltrata dagli ex lavoratori, per avere qualche spiegazione e sapere il giorno preciso. Ma anche in Tribunale tutto tace
COSENZA – La complicata vicenda degli ex dipendenti della piscina di Campagnano continua a prendere tempo nelle aule del Tribunale. Rinvii su rinvii, pratiche bloccate e tutto rimane immobile, nella medesima situazione in cui li avevamo lasciati: da anni gli ex lavoratori aspettano i propri stipendi arretrati, con relativo TFR e versamento dei contributi non versati dall’azienda stessa e da anni a nessuno importa.
Un rimbalzo continuo di responsabilità, che assume tutti i connotati di una presa in giro: un processo infinito che magicamente apporta una qualche “novità” che allunga i tempi.
Facciamo sempre un passo indietro per capire meglio.
Roberto Gnisci dichiara fallimento, in quanto non ha riscosso i crediti. La causa fallimentare, viene vinta – lo scorso ottobre – dalla parte civile. Il Tribunale di Catanzaro conferma il fallimento. Ora spunta il reclamo alla Corte d’Appello di Catanzaro (per questo la procedura non si blocca, va avanti).
Mentre per la famosa assegnazione dei crediti da riscuotere e quindi eventuale pignoramento presso terzi, ancora il silenzio. Sempre lo scorso ottobre l’udienza è slittata a causa di una serie di difficoltà procedurali (in poche parole non erano chiari i conteggi) e quindi si doveva ritornare nel Tribunale di Cosenza dopo una ventina di giorni.
Ricordiamo che Gnisci, stando ai conteggi effettuati, era creditore di 40mila euro circa; notizia smentita poi in sede prefallimentare, dove emerse che i crediti vantati da Isotermica Gnisci ammontassero ad oltre 204mila euro, secondo la documentazione fornita da Gnisci.
Il duo Gnisci/Manna non smette, comunque, mai di stupire: se Gnisci è creditore di una così cospicua somma di denaro (come dichiara lui stesso nella documentazione), non sarebbe proprio il caso di mettersi nuovamente “in affari” con Manna?! Invece accade proprio questo.
Se Cogeis muore, infatti, muoiono tutti i debiti con lei, perciò arriva la AMPHIIOS S.C.R.L., che si occupa di “Corsi sportivi e ricreativi”.
Ed ecco – forse – perchè, si prende tanto tempo e al Signor Gnisci non interessa effettuare pressioni per riscuotere i crediti e pagare i suoi ex dipendenti. Al duo degli ex lavoratori poco importa, anzi potremmo dire non importa proprio nulla.
Ennesimo Natale a secco, dunque, per loro e invece le vecchie e nuove società continuano ad “ingrassare” con gli incassi.
Poi se il Tribunale (casualità della sorte o altro..) “dà una mano”, allungando di continuo i tempi, che consentono “d’ingrandire” la nuova avventura imprenditoriale; è proprio il caso di dire che non è la fortuna ad essere bendata, ma la giustizia.
