Si è svolta ieri una fiaccolata per le popolazioni siriane ancora intrappolate nel conflitto a fuoco, Cosenza non resta indifferente e invoca la Pace
COSENZA – Una fievole speranza aveva colmato i cuori della popolazione disarmata e inerme di Aleppo, che attende l’evacuazione. Persone innocenti, vittime inconsapevoli di una guerra che non ha guardato in faccia nessuno, neanche i bambini. Solo due giorni fa l’evacuazione umanitaria che aveva iniziato ad essere attuata è stata sospesa. Non regge la tregua, in Siria si continua a sparare, si continua a morire. Il terrore è costante e tra i tiri incrociati di artiglieria, sono migliaia le persone ancora intrappolate nel conflitto. La decisione di sospendere le operazioni di evacuazione sarebbe stata presa dalla Russia dopo l’attacco a uno dei convogli avvenuto (secondo la televisione siriana), a un check point in cui i ribelli avrebbero cercato di prendere ostaggi tra i soldati di guardia. Ancora una volta, la speranza di salvarsi è stata stroncata, l’emergenza umanitaria è altissima.
Ciò ancora non è accaduto, l’evacuazione è bloccata. Ieri, tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin, in visita in Giappone, ha annunciato una nuova grande iniziativa di pace a cui sta lavorando insieme al presidente turco Erdogan: un tavolo di trattative per una pace complessiva. I colloqui si svolgeranno ad Astana, dice Putin, ma è tutto da vedere quale sarà la reazione occidentale a una decisione che di fatto esautorerebbe i paesi Nato da qualsiasi voce in capitolo sulla soluzione del conflitto siriano che dura da sei anni, dando alla Russia un ruolo guida nello scacchiere internazionale sia sul piano militare che diplomatico.
Ritorna quella fievole speranza allora, ma ci auguriamo che le parole di pace del presidente Putin, non si spengano come le fiammelle delle candele che ieri, hanno illuminato, la città di Cosenza.
