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Si finge pescatore e denuncia pesca illegale, false segnalazioni sul Tirreno cosentino

Foto MV851 rientro

Non è dato sapere se l’obiettivo fosse quello di prendersi gioco della Guardia Costiera o di distogliere l’attenzione da attività illecite.

 

CETRARO (CS) – Si sono concluse ieri le indagini preliminari per il caso delle false segnalazioni sul Tirreno cosentino. La notte tra l’otto ed il nove agosto 2016 era una normale nottata di lavoro estivo per il personale in servizio della Guardia Costiera di Cetraro. Alle 03.30 la Motovedetta Search and Rescue aveva appena mollato gli ormeggi in direzione San Nicola Arcella a seguito di segnalazione di razzi rossi in mare. Poco più tardi, mentre si espletavano le ricerche, alle 04.15 perveniva una seconda segnalazione, tramite il Numero Blu 1530, che segnalava la presenza di molteplici unità da pesca, intente alla pesca illegale sotto costa tra Acquappesa e Cetraro, ovvero nella direzione opposta rispetto a dove si trovava la motovedetta. Ovviamente i militari della Guardia Costiera non potevano distogliere la loro attenzione da un intervento prioritario di ricerca di unità in difficoltà ed eventuali dispesi in mare e pertanto la seconda segnalazione non poteva essere immediatamente verificata. Ma nel corso del colloquio telefonico con tale segnalante, che si presentava come un pescatore locale, noto e conosciuto, lo stesso si contraddiceva, dicendo di essere prima sul balcone di casa ed un attimo dopo in mare intento a pescare.

 

A quel punto il militare di guardia chiese al segnalante, non convinto dalla voce che sentiva dall’altro capo della cornetta, se era sicuro di essere chi diceva di essere e lo stesso confermava la propria presunta identità. La mattina dopo, concluse le operazioni di ricerca, dopo le verifiche e gli accertamenti di rito, si scopriva la vera identità del segnalante il quale, oltre a sostituirsi all’altrui persona per essere reputato attendibile, durante un’attività di ricerca a mare prioritaria per la salvaguardia della vita umana, aveva deciso di distogliere l’attenzione degli operatori della Guardia Costiera, suscitando ulteriore allarme, con informazioni non veritiere. Non si conoscono le motivazioni di tale gesto, se è stato fatto solo per divertimento, per prendersi gioco dell’autorità marittima o per distogliere l’attenzione da attività illecite. Troppo spesso le sale operative della Guardia Costiera, così come quelle di altre forze di polizia e soccorso, vengono allarmate con segnalazioni false, via telefono o per posta che però non possono essere mai sottovalutate. Soprattutto, per la Guardia Costiera, se si tratta di salvaguardare la vita umana in mare o tutelare l’ecosistema marino e costiero.

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