Dopo il “choosy” di Elsa Fornero e i “bamboccioni” di Tommaso Padoa-Schioppa, arrivano i “mammisti” del cardinale di Genova, monsignor Paolo Rigon: “Il mammismo è considerato una causa plausibile per annullare un matrimonio”.
Questo, spiega il presule, perché troppo spesso, il marito o la moglie, in una rapporto, sono chiamati a “confrontarsi” con le suocere troppo invadenti che, guardandoli dall’altro lato, è una delle mamme di lei o di lui: “Per ogni scelta, per ogni mossa è necessaria l’approvazione del genitore che di fatto diventa psicologicamente il vero coniuge mentre la persona sposata ne diventa il sostituto”. Genitori che intervengono addirittura nella sfera sessuale tanto che “impediscono o rendono gravemente difficoltosa l’unione coniugale impedendo una normale e naturale vita sessuale di coppia”. Insomma, mamma interviene anche sotto le lenzuola. Sono “Tutte le deviazioni e aberrazioni di carattere sessuale incidono nel coniugio in modo gravissimo, perché la vita sessuale non è equilibrata. In genere le deviazioni sessuali traggono origine da impostazioni di vita vissute fin dalla giovinezza”. La dipendenza psicologica dai genitori è una delle malattie più gravi. Insomma, il Tribunale Ecclesiastico della Liguria prende posizione tanto da avvisare che per i mammisti è previsto l’annullamento del matrimonio. La cosa che più lascia perplessi è che sia il tribunale della Liguria a parlare di mammismo e non quello delle regioni del sud dove il fenomeno è più rilevante. La conferma arriva dall’istat: “è un vero e proprio problema strutturale del sistema Italia, dovuto principalmente alla difficoltà di trovare lavoro e casa: se poi si è donna e si vive nelle regioni meridionali, gli elementi di criticità si aggravano ulteriormente. E la possibilità di fare figli si allontana”. L’Istat evidenzia però un altro dato in controtendenza: sono più attaccati alle mamme gli uomini che le donne. Bhe, cari giovani, uscite da sotto le gonne della mamme perché, per voi il futuro a questo punto, veramente non è più nemmeno “roseo”.
