COSENZA – Tra le accuse mosse al figlio del senatore del Nuovo Centro Destra spunta l’associazione a delinquere.
Il presunto sodalizio criminale messo in piedi tra i corridoi dell’Asp di Cosenza pare fosse finalizzato a convogliare consulenze esterne per centinaia di migliaia di euro a legali amici attraverso la compiacenza del direttore generale dell’Asp Gianfranco Scarpelli da lunedì sospeso dal proprio ruolo. Un giochetto con il quale, eludendo i vincoli che impongono concorsi pubblici e trasparenza, l’avvocato paolano Nicola Gaetano, nonostante l’Asp disponga già di otto professionisti, si sarebbe accaparrato dal 2010 incarichi per ben 900mila euro. Gaetano, secondo la commissione d’accesso antimafia che ha spulciato per mesi tra gli archivi dell’Asp di via Alimena, avrebbe agito da “vero e proprio monopolista, nel senso sia di ottenere per sé il maggior numero di affidamenti sia di pilotare verso legali amici (si pensi alla figura di Gentile Andrea) gli ulteriori affidamenti”.
Un meccanismo rodato, costruito su “disponibilità all’illecito e – come recita la relazione dell’antimafia – una diffusa omertà. Allarmante indice di quanta soggezione incutano lo Scarpelli e, verosimilmente, tutti coloro che dello stesso sono referenti politici”. La politica appunto. Gaetano, l’avvocato dalle consulenze d’oro, negli anni passati fu dirigente del PDL. Il PDL ha consentito che Scarpelli si sedesse sulla poltrona dell’Asp nominandolo attraverso un decreto regionale direttore generale. Gaetano per ‘riconoscenza’, secondo la Finanza, induce Scarpelli ad affidare ad Andrea Gentile altre consulenze. Poi in fondo sono amici, ‘compari’ come amano definirsi nelle loro conversazioni. Nel frattempo Scarpelli deve obbedire cecamente ai ‘capi’ del PDL che senza pudore, come si evince dalle intercettazioni pubblicate di seguito, non esitano ad impartire i propri ordini.
Ricostruito il quadro è facile comprendere come può l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione, che in realtà non avrebbe alcun potere sull’operato del direttore di un Asp provinciale imporre precise direttive. L’assessore è Pino Gentile, lo zio dell’avvocato ‘compare’, uno dei più influenti esponenti del partito che ha permesso di nominare Scarpelli direttore. Lui può e lo fa. Senza pudore. A testimoniarlo è un’intercettazione telefonica di una conversazione pubblicata da Il Corriere della Calabria in cui Pino Gentile spiega a Scarpelli cosa deve fare. Intanto La Procura di Cosenza ha intanto aperto un fascicolo ad hoc sulla posizione di Andrea Gentile accusato di abuso d’ufficio, falso ideologico, truffa e associazione a delinquere.
Gentile Pino: pronto?
Scarpelli Gianfranco: sì, pronto
G: eh, Gianfra’!
S: sì
G: vedi che ho chiamato quell’ORDINE… là… e quella cosa non è vera, hai capito?
S: ah! Ah!
G: quella cosa che tu mi hai detto… della magistratura… non è vera proprio, hai capito? Che glielo fanno apposta e dietro la cosa c’è sempre quel russo… hai capito?
S: ahhh… ho capito!
G: … russo perché vuole tutelare le sue cose per il futuro… hai capito? Ma tu intanto gliele fai fare tutte e due, provvisoriamente, una gliela dai provvisoria e l’altra gliela dai… hai capito? E un’altra gliela dai normale, perché non ci dobbiamo fare strumentalizzare da altri, hai capito?
S: ho capito!
G: capito? Ti hanno detto una cosa che non è vera… hai capito qual è il problema?
S: va bene!
G: perché se era vera… hai visto come ti ho detto io… se è vera glielo dici… ma siccome non è vera, eh, eh… hai capito? Non è neanche giusto che noi pochi amici abbiamo e se li perdiamo la via via perché gli altri ci strumentalizzano, è un peccato! Hai capito, Gianfra’?
S: vabbò
G: lui comunque stamattina viene da te
S: ok!
G: no, viene da te, ci parli e gli dici… ci fai… uno lo fai provvisorio e l’altro lo fai definitivo, poi quando si deve vedere si vedrà intanto, no?
S: certo, certo!
G: hai capito?
S: che poi se succede qualcosa… la responsabilità è personale, non è che c’entriamo noi…
G: è personale, che c’entriamo noi! Ok?
S: appunto! Ciao, ciao
G: va bene, quell’Ardillo era incazzata proprio (ride)… pronto?
S: sì, sì, anche perché io non posso ricevere offese… dico io ero me… e va bene voi siete meglio di tutti, ognuno qua…
G: ognuno è il migliore, sì… va bene non me ne frega niente, ciao ciao… andiamo avanti…
S: ciao ciao.
