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Armi chimiche a Gioia Tauro pompieri in avanscoperta senza protezione

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REGGIO CALABRIA – In miniera usavano i canarini, al porto di Gioia Tauro neanche le mascherine.

I vigili, in occasione dell’arrivo a Gioia tauro della nave carica delle armi chimiche siriane per il loro stoccaggio, saranno mandati in avanscoperta “senza dispositivi di protezione individuali adeguati, senza attrezzature, ad annusare i veleni chimici della nave, il primo che rimarra’ stecchito, sara’ la prova che gli altri dovranno sgomberare“. E’ quanto si legge in una nota dell’Usb, Unione sindacale di base. Il sindacato autonomo ricorre ad un accostamento metaforico per descrivere la situazione. “Le prime miniere di carbone – scrive – non avevano sistemi di ventilazione. I minatori portavano nei nuovi antri delle miniere un canarino dentro una gabbietta. I canarini, infatti, sono particolarmente sensibili al metano e al monossido di carbone, il che li rendeva perfetti per rivelare la presenza di gas pericolosi. Fino a che sentivano il canto del canarino, i minatori potevano esser certi che l’aria fosse sicura. La morte del canarino segnalava invece il pericolo e l’immediata evacuazione. Questo – continua la nota – e’ quello che il ministero dell’interno sta predisponendo per ricevere la nave dei veleni nel porto di Gioia Tauro per il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco”. I Vigili del Fuoco, ricorda l’Usb, “sono l’ente dello Stato utilizzato in scenari sia d’intervento tradizionali che non convenzionali, per le emergenze attraverso le proprie specializzazioni, nel settore N.B.C.R. (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) e garantiscono l’incolumita’ e il soccorso Il problema sta nel fatto che dopo la grande enfasi degli attacchi terroristici nei confronti del nostro Paese, si sono spesi milioni di euro per la formazione e per l’acquisto di materiali in caso di attacchi batteriologico e chimici, ma poi tutto e’ stato buttato in capannoni a deteriorarsi. Sono anni che il personale non viene piu’ formato in materia NBCR e per i mezzi acquistati per questo scopo, buttati in capannoni oppure impiegati per altri servizi d’istituto, non e’ possibile la manutenzione perche’ mancano i fondi, grazie alla spending rewiev! I materiali come i filtri e le tute, sono scaduti e non idonei nemmeno per una esercitazione. Il settore, quindi, vive in uno stato vegetativo, mentre il comando si sveglia solo oggi perche’ si parla di armi chimiche”.

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