“La pazienza è finita. Chi ci tratta da carta straccia non merita rispetto”.
COSENZA – Dopo il bilancio stilato dal primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto, su ciò che è stato fatto nel 2016 e quello che verrà fatto nel 2017; il Comitato Piazza Piccola di Cosenza Vecchia non resta in silenzio. Duro attacco soprattutto in seguito alle parole del sindaco relative ai crolli nel centro storico, che assumono per i residenti della zona, a tutti gli effetti una presa in giro vera e propria (come affermano coloro i quali i crolli e i problemi della Cosenza Vecchia li vivono quotidianamente). Così stanchi di “finti” tavoli istituzionali e “finte promesse” hanno deciso di mostrare la loro rabbia e imporre fra le priorità e nell’agenda politica di questa città, il recupero di Cosenza Vecchia.
“Noi cerchiamo sempre le soluzioni migliori ma se non c’è un coinvolgimento attivo delle persone non si va da nessuna parte “ queste erano le parole del sindaco in una conferenza stampa del 21 ottobre, ed è proprio vero il contrario, l’amministrazione comunale e il sindaco di questa città sul centro storico non vuole andare proprio da nessuna parte, e tantomeno vuole l’aiuto delle persone. L’abbiamo ormai capito, le nostre preoccupazioni e i nostri moniti sono delle stancanti lagne per le loro orecchie. Ci abbiamo messo la faccia, il lavoro, la pazienza e tutta la collaborazione possibile ma tutto ciò è stata solo l’ennesima presa in giro. Quando il consiglio comunale approvava all’unanimità la lettera dei residenti, dichiarando che quella era la direzione da prendere e la verità sul centro storico, forse credeva d’avere a che fare con dei bambini da accontentare con due carezze e due pacche sulle spalle. Ora senza mezzi termini possiamo dire che ci avete rotto, proprio tutti, maggioranza e opposizione. Sgonfiato il caso, l’opposizione ha finito i proclami e le accuse che sapevano tanto di campagna elettorale e opportunismo.
Il sindaco di questa città invece continua a dichiarare che nel centro storico non ci sono crolli, che non c’è nessun problema preoccupante, che si vuole creare allarmismo e che chi mostra le situazioni più disperate lo fa perché aiutato da poteri forti o per andare contro lui. E’ inutile dire che l’oscurantismo e il negazionismo sul centro storico è diventato insopportabile e che delle diatribe politiche e di potere fra le varie correnti non può importarcene men che niente. Il tavolo ottenuto con le istituzioni è la dimostrazione pratica di come viene trattata la questione centro storico: infatti questo ancora ad oggi non ha una minima forma di istituzionalizzazione, non viene verbalizzato nulla di ciò che si dice, non ha prodotto praticamente nulla, non sono stati invitati gli altri enti e soprattutto viene visto quasi come un piacere che fanno ai cittadini cioè quello di stare lì ad ascoltarli. Per loro in pratica uno sfogatoio, per noi l’ennesima illusione fino ad ora. Eppure abbiamo prodotto molto in questo anno, abbiamo mappato i crolli, stilato dossier sulle situazioni più critiche, fotografato tutte le situazioni a rischio, portato alla luce casi di famiglie o singoli con difficoltà abitativa e non solo, creato un questionario sul centro storico, aperto uno sportello ormai punto di riferimento per una fetta di quartiere, organizzato giornate di pulizia e delle campagne di sensibilizzazione sul vivere in armonia e in comune il quartiere.
Sono state molteplici anche le proposte portate al tavolo come: l’accessibilità al bilancio come garanzia di trasparenza e il bilancio partecipato, la partecipazione attiva dei cittadini nella pianificazione e progettazione sul centro storico, la richiesta di valutazioni storiche, culturali e artistiche per cercare di salvare il salvabile, archi, tufi, raffigurazioni e tutti gli elementi importati per la salvaguardia della nostra storia e tanto altro ancora. Apprendere dai giornali la testardaggine e la caparbietà con cui il sindaco insiste sulla ricerca del tesoro di Alarico, ci fa infuriare. Tante volte abbiamo ascoltato la litania sulla mancanza dei fondi sul recupero del centro storico, mentre quando si tratta di progetti e obbiettivi che stanno a cuore SOLO al sindaco di Cosenza lo vediamo farsi in quattro e cercare in tutti i modi i finanziamenti. Ci chiediamo se questo centro storico ha bisogno di un museo e di un ovovia, se le priorità sono queste? Una risposta ce la siamo data, ma dalla controparte arriva sempre e solo la retorica dell’addossare la colpa a chi c’era prima. Che senso ha attirare turisti se la città vecchia continua ad essere inaccessibile e pericolante?
Nella campagna elettorale si annunciava un mandato all’insegna del centro storico, eppure leggiamo oggi che nel corso della conferenza stampa sul bilancio del 2016 e le prospettive del 2017 il sindaco dichiarava “Abbiamo restaurato il centro storico anche se continuano a criticarci affermando che le case crollano”, possiamo solo commentare con sgomento questa affermazione e fare una promessa al sindaco, mostreremo la povertà e le situazioni di marginalità che nessuno può censurare o nascondere. Che le priorità del centro storico sono la messa in sicurezza dei palazzi, il recupero dei vicoli e la fine del degrado, interventi strutturali su canali di scolo e fognari, controllo sui rifiuti, creare un sistema di welfare che aiuti le fasce a rischio, reddito e lavoro per chi vive situazioni di forte povertà, derattizzazione, disinfestazione e cercheremo finalmente di far uscire questa zona di città dalla sua ghettizzazione. Imporremo fra le priorità e nell’agenda politica di questa città il recupero di Cosenza vecchia. Metteremo tutta la nostra rabbia per salvare il centro storico, costi quel che costi!”
